Alberto Genovese, il successo con Facile.it, la “Terrazza sentimento” e la fuga col jet privato
Aveva chiamato il suo appartamento nel centro di Milano “Terrazza sentimento”, un’immagine molto distante dalla brutalità della violenza sessuale di cui è accusato. E dire che la fortuna di Alberto Genovese, il 43enne fondatore di Facile.it (arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale), era nata proprio su una terrazza. Lo ha raccontato di recente in un’intervista in cui ricostruiva la sua storia di successo culminata nel 2014 con la vendita della sua creatura digital per oltre 100 milioni di euro e alla quale non appartiene più in nessun modo. "Non ha oggi alcun ruolo operativo" hanno precisato gli attuali proprietari di Facile.it.
“La prima idea nasce su una terrazza romana, chiacchierando con quello che sarebbe diventato il mio socio sulla difficoltà di trovare velocemente online la polizza auto più conveniente”, ha spiegato Genovese, fino a poche ore fa considerato uno degli uomini d’oro dell’era dell’innovation italiano.
Nato a Napoli nel 1977, dopo la laurea alla Bocconi è entrato come consulente in McKinsey e poi in Bain ma la svolta arriva nel 2005, quando eBay lo assume nel settore “Motors e new business” e lui capisce che c’è una prateria davanti.
La scalata del successo partita da una terrazza
Era il 2008, l’epoca della terrazza romana. “Cominciamo lavorando la sera e i weekend a un software che trova i prezzi sui siti delle compagnie e li mette a confronto”. Vanno avanti fino al 2010, quando si dimette dal lavoro ufficiale per dedicarsi solo a Facile.it che da lì a poco diventa una corazzata.
Nel 2014 c’è l’uscita milionaria ma Genovese continua la scalata al successo nel mondo dell’auto, mercato in cui in Italia si muove come Cristiano Ronaldo sul campo dell’oratorio.
Genovese non riesce a star fermo, pochi mesi dopo fonda Prima Assicurazioni assieme a George Ottathycal, altro campione di Boston Consulting Group.
Nel 2015 crea anche Brumbrum.it con Francesco Banfi, a sua volta ex consulente di McKinsey. Stavolta si inventano una piattaforma per la compravendita di auto che nel 2019 viene finanziata dal fondo Accel, lo stesso che ha investito su due piccole startup: Deliveroo e Spotify.
In quello stesso 2019 (un anno da ricordare) anche Prima Assicurazioni decolla, firmano accordi con Conad e Telepass, raccolgono 130 milioni di premi e superano il mezzo milione di clienti.
L'accusa della diciottenne
Nel frattempo Genovese si gode, giustamente, anche la vita. Viaggia tanto, dice di aver visitato quasi 100 paesi. Una bella storia di successo che si interrompe la mattina del 13 ottobre, quando una ragazza di 18 anni si presenta in questura denunciando di essere stata drogata e violentata a casa dell’imprenditore.
Fornisce dettagli sulla serata precedente, racconta le sevizie in quella bella casa vicino al Duomo, la Terrazza Sentimento. Agli investigatori della Quarta sezione della Squadra mobile spiega di essere stata invitata a una festa, che c’erano altre persone ma che a un certo punto sarebbe stata drogata e costretta a subire ripetute violenze in una stanza controllata dall’esterno da un bodyguard del padrone di casa, che in questo modo impediva alle sue amiche di entrare.
Le sue parole trovano parziale riscontro grazie alla visita alla clinica Mangiagalli, dove da anni c’è un’equipe specializzata in stupri. I segni sul corpo confermano le ipotesi, i medici parlano di violenza “ripetuta e cruenta”. Nel sangue, inoltre, emergono tracce di cocaina e ketamina.
Le feste a base di droga
Gli elementi sono sufficienti per la procura, che chiede la perquisizione e il successivo sequestro della Terrazza. Vengono trovate molte tracce di droga, alcuni testimoni raccontano che “alle sue feste c’erano sempre cocaina e 2CB a disposizione gratuitamente degli invitati”. La 2Cb è anche detta Nexus (una sostanza che appartiene al gruppo delle fenetilammine con effetto psichedelico) o cocaina rosa, un tipo di coca molto potente ed esclusivo, basti pensare che una dose da 0,15 può arrivare a costare 400 euro.
Intanto la posizione dell’imprenditore diventa sempre più delicata. La presunta vittima dice di essere stata drogata, legata mani e piedi per subire ore di giochi erotici. Impossibile chiedere aiuto, a suo dire, perché durante le feste i cellulari sarebbero stati vietati agli invitati. Solo molto tempo dopo avrebbe recuperato lo smartphone per scrivere un messaggio d’aiuto a un’amica.
Secondo quanto si apprende da fonti investigative, Genovese si sarebbe reso conto della gravità delle sue azioni perché avrebbe chiesto a un collaboratore di cancellare le immagini delle telecamere installate nella camera padronale. Immagini in parte recuperate che ora rientrano nel corposo fascicolo d’accusa.
Il tentativo di fuga
È proprio questo tentativo di distruzione delle prove a preoccupare gli inquirenti, il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro, a cui nei giorni scorsi arriva un’intercettazione in cui Genovese dice alla madre di avere intenzione di spostarsi ad Amsterdam per poi andare in Sudamerica. Le limitazioni per il Covid non sarebbero un problema, dice, perché avrebbe a disposizione un jet privato con pilota. A quel punto si è configurato il pericolo di fuga e la sera del 6 novembre gli uomini della Squadra mobile hanno eseguito il fermo con l’accusa di violenza sessuale, spaccio, lesioni e sequestro di persona. Ora si trova a San Vittore in attesa dell’interrogatorio col gip.
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