Alberto Genovese, condannato per stupro, fa ricorso contro il ritorno in carcere
Il Tribunale ha parlato chiaro: Alberto Genovese, condannato per stupro a 6 anni e 11 mesi, deve tornare in carcere.
Ma non ci sta l'ex imprenditore milionario del web, che ha presentato ricorso contro il nuovo provvedimento che l‘ha portato in carcere a Lecco, vicino alla comunità in cui da più di un anno si trovava per disintossicarsi dalla cocaina. Il reato di violenza sessuale (per aver violentato due ragazze dopo averle stordite con un mix di droghe: una nel lussuoso attico milanese ribattezzato dai frequentatori "Terrazza Sentimento", e una durante una vacanza a Ibiza nella residenza Villa Lolita), secondo i pm della Procura di Milano, non consentirebbe infatti di scontare la pena ai domiciliari.
Genovese e la droga: "Quattro grammi di cocaina al giorno"
Il 45enne si trovava agli arresti domiciliari dal luglio del 2021 per disintossicarsi dalle droghe che aveva assunto per anni. "La droga mi ha fatto completamente perdere il controllo della realtà. Mi drogo da anni, 4 grammi di cocaina al giorno", disse lo stesso Genovese durante il processo. "Quando assumo droghe non capisco più niente. Solo riguardando i video, infatti, ho capito che la ragazza non era consenziente". E i festini notturni a base di champagne e cocaina "rosa".
Quanto deve ancora scontare Alberto Genovese
La pena che Alberto Genovese deve scontare è di 6 anni e 11 mesi. Ma con la riforma Cartabia (che concede la riduzione di un sesto della pena a chi, condannato in abbreviato, rinuncia all'appello), il periodo già trascorso tra carcere e domiciliari e l'eventuale liberazione anticipata per buona condotta, all'ex imprenditore del web dovrebbe restare una pena complessiva di circa 4 anni e 2 mesi.