Alberto Genovese, condannato per stupro, chiede di patteggiare per l’accusa di evasione fiscale
Alberto Genovese, già condannato definitivamente a 6 anni e 11 mesi di reclusione per aver drogato e violentato due ragazze nel 2020, punta a chiudere la vicenda su una presunta evasione fiscale con un patteggiamento a 10 mesi, convertiti in 75mila euro di sanzione pecuniaria: secondo l'accusa avrebbe infatti evaso quasi 4 milioni e 400mila euro tra il 2018 e il 2019, utilizzando una holding per gestire i proventi delle sue attività.
La proposta, che vede il parere favorevole della Procura, è stata avanzata oggi al gup Chiara Valori, che deciderà alla prossima udienza, fissata per il 2 luglio.
L'ex re delle start-up, al momento, resta ancora imputato per altri episodi di presunti abusi sessuali nei confronti di altre due giovani, commessi sempre dopo aver reso incoscienti le vittime attraverso un mix di droghe: per lui i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno chiesto alla scorsa udienza una condanna a 3 anni e 4 mesi, e a 3 anni per l'ex fidanzata Sarah Borruso. "Sono stata anche io una vittima di Genovese", ha dichiarato oggi in aula la donna, coimputata con l'imprenditore per il processo sulle presunte violenze sessuali avvenute durante le feste. "Ero stremata da quel tipo di vita, ho accettato solo per compiacerlo", aveva detto al tempo. "Speravo in un futuro con lui".