Alberto Genovese chiede una riduzione della pena: “In carcere trattamento disumano”
Alberto Genovese ha presentato un'istanza per chiedere una riduzione della pena: l'ex imprenditore è stato condannato a sei anni, undici mesi e dieci giorni perché ritenuto responsabile di aver violentato due ragazze. Genovese sostiene che, durante il periodo trascorso in carcere a San Vittore, avrebbe subito – a causa del sovraffollamento e delle criticità che interessano la struttura – un "trattamento inumano e degradante".
Alberto Genovese è tornato in carcere a febbraio 2023
L'ex imprenditore è stato in carcere da novembre 2020 a fine luglio 2021: è poi stato trasferito agli arresti domiciliari in una comunità. A febbraio è poi tornato in carcere, questa volta a Bollate, per l'esecuzione della pena definitiva: resterebbero da scontare poco meno di quattro anni.
L'istanza presentata dai suoi legali per chiedere uno sconto di pena
I legali di Genovese, stando a quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, avrebbero presentato un'istanza perché, a loro parere, ci sarebbe stata una presunta violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. L'articolo stabilisce proprio "il divieto di tortura e di trattamento inumano o degradante".
A questo si aggiunge l'articolo 35 ter dell'ordinamento penitenziario, per il quale è possibile chiedere, in caso di violazioni e proprio a titolo di risarcimento del danno, "una riduzione della pena detentiva ancora da espiare pari, nella durata, a un giorno per ogni dieci durante il quale il richiedente ha subito il pregiudizio". Toccherà quindi alla giudice del Tribunale di Sorveglianza dovrà decidere se accogliere o meno l'istanza degli avvocati.