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Albero crollato davanti all’oratorio di Luino: aperta un’inchiesta per lesioni colpose

La Procura di Varese ha aperto un fascicolo contro ignoti per lesioni colpose a seguito della caduta del ramo di un albero fuori dall’oratorio di Luino, che nel tardo pomeriggio di lunedì scorso ha travolto otto persone: al momento si trovano in gravi condizioni una mamma e una bambina di sette anni.
A cura di Francesca Del Boca
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La Procura di Varese ha aperto un fascicolo contro ignoti per lesioni colpose a seguito della caduta del ramo di un albero fuori dall'oratorio di Luino, che nel tardo pomeriggio di lunedì 26 giugno ha travolto otto persone davanti alla chiesa di San Pietro in Campagna: al momento si trovano in gravi condizioni una mamma e una bambina di sette anni, attualmente ricoverate al San Gerardo di Monza per importanti traumi facciali, cranici e toracici.

La caduta del ramo poteva essere evitata?

Al centro delle indagini, secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, saranno le operazioni di manutenzione della pianta di ippocastano. "Sono in corso accertamenti investigativi allo scopo di verificare sia la proprietà dell'area sia la filiera delle eventuali responsabilità e competenze per la manutenzione degli alberi di alto fusto", si legge in una nota firmata dalla Procura di Varese. "Allo stato è stato così aperto un fascicolo a carico di ignoti per il delitto di lesioni colpose". La caduta del ramo, insomma, poteva essere evitata?

Il bilancio dei feriti

Sono state in tutto otto le persone colpite dal crollo del ramo davanti all'oratorio, tra sei adulti e due bambine. "Ma è un miracolo che non siano stati coinvolti tanti bambini", è stato il commento di alcuni genitori in paese. "L'oratorio al momento accoglie i piccoli nel centro estivo, e le attività erano in corso". Si parla di centinaia di minorenni, e decine e decine tra animatori e educatori. Provvidenziale (letteralmente) è stato però il ritardo del parroco: "Ci siamo fermati a lungo per una preghiera", sono state le sue parole. "Quel ritardo ha evitato che sotto all’ippocastano ci fossero più persone".

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