A Milano la manifestazione per il cessate il fuoco in Palestina: circa 15mila persone in corteo

Circa 15mila persone hanno preso parte al corteo organizzato da Si Cobas per “fermare il genocidio a Gaza”: la manifestazione ha preso il via da piazzale Loreto a Milano fino a largo Cairoli.
A cura di Giorgia Venturini
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(Con Chiara Daffini)

Si è tenuta oggi la manifestazione a Milano per chiedere il "cessate il fuoco in Palestina e in tutte le guerre": il bilancio del corteo pro Palestina, iniziato da piazzale Loreto e conclusosi nel tardo pomeriggio in largo Cairoli, è stato di circa 15mila partecipanti. Oltre a qualche tensione in città, traffico in tilt, un'agente ferita e brevi momenti di tensione nella zona intorno a piazza della Repubblica e piazza Principessa Clotilde.

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Il percorso del corteo ha dovuto tenere conto anche della decisioni della Questura di Milano: la manifestazione così non ha transitato per corso Buenos Aires ma si è diretta verso via Andrea Doria e via Vitruvio, in zona Stazione Centrale. Il corteo non è arrivato in piazza Duomo, dove il comitato per l'ordine e la sicurezza ha vietato qualsiasi tipo di manifestazioni, così come in piazza della Scala. In zona Repubblica un gruppo di manifestanti ha tentato di imboccare via Turati per raggiungere il vicino Consolato degli Stati Uniti. Bloccato dalle forze dell’ordine schierate, ha bersagliato il reparto di agenti con il lancio di uova.

Più avanti un altro gruppo si è allontanato dal corteo per danneggiare la vetrina di un supermercato Carrefour e alcune auto, tra cui una vettura della polizia locale (con il ferimento di un’agente della stessa pattuglia) e due della guardia di Finanza. Sempre in zona Repubblica alcuni antagonisti avrebbero bruciato una bandiera Usa e una israeliana.

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Circa 15mila persone hanno sfilato al grido di "fermare il genocidio a Gaza", ma quello che viene richiesto è anche lo stop a tutte le guerre. Nel comunicato del Si Cobas, i promotori di questa iniziativa, si legge qual è lo scopo del corteo: "Un cessate il fuoco immediato, accompagnato dal ritiro dell’esercito israeliano da Gaza" e un "no al riarmo e alle spedizioni militari". Sul camionicino in testa al corteo c'era invece Franca Caffa, l'attivista 94enne.

Franca Caffa sul camioncino in apertura del corteo
Franca Caffa sul camioncino in apertura del corteo

A pochi minuti dall'inizio del corteo, un gruppo di giovani si è inserito nella manifestazione gridando "free free Palestine": in mano i ragazzi tenevano le sagome di cartone della premier Giorgia Meloni, del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini e del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sporchi di vernice rossa a indicare il sangue. E ancora: una volta sotto il Pirellone un ragazzo ha cercato di entrare per togliere la bandiera israeliana ma è stato fermato dalla Digos senza scontri fisici.

Attimi di preoccupazione invece per un uomo che è caduto e ha sbattuto la testa. I ragazzi palestinesi hanno creato un cordone intorno a lui per proteggerlo dalla folla. Intanto l'ambulanza ci ha messo qualche minuto per farsi largo tra la gente e arrivare dalla persona ferita.

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Tra i presenti alla manifestazione c'era anche Alessandro Di Battista, l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, che ha detto: "Sono qui per questione di umanità: è in atto tentativa di pulizia etnica da parte di Israele che sta compiendo terrorismo di Stato. E nel silenzio generale stanno massacrando un popolo. L'obiettivo non è mai stato quello di colpire il terrorismo di Hamas, queste sono fake news. L'obiettivo è ancora una volta quello di cacciare i palestinesi". E poi aggiunge: "La cosa per me più indecente è quella di assistere ad un ignobile silenzio da parte della mamma madre cristiana Giorgia Meloni che non è capace di spendere una parola per quasi 14mila bambini assassinati negli ultimi mesi".

E ancora: "Se qualcuno si indigna a sentire la parola genocidio, ricordo che Israele in più di quattro mesi ha assassinato e ferito oltre il 4 per cento della popolazione di Gaza: è una cosa che non ha precedenti. Una cosa simile è paragonabile alla seconda guerra mondiale". Di Battista poi spiega che stanno raccogliendo le firme per fare in modo che l'Italia riconosca lo Stato della Palestina: la raccolta firme sta andando avanti da quattro settimane. Non ha preso parte al corteo ma è rimasto in piazza Argentina per promuovere con la sua associazione "Schierarsi" una legge di iniziativa popolare che chiede appunto il riconoscimento della Palestina.

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