“Al Policlinico di Milano si fa carriera solo se graditi al direttore generale”: la denuncia della consigliera
"Al Policlinico di Milano, per far carriera, non servono titoli o concorsi. Basta essere graditi al direttore generale". Lo denuncia pubblicamente Carmela Rozza, consigliera del Partito Democratico in Regione Lombardia. A supporto di questa tesi ci sarebbero cinque mail. "Cinque messaggi per comunicarmi, con un anticipo di settimane rispetto allo svolgimento delle selezioni, i nomi dei sette vincitori per le sette procedure di mobilità che sarebbero state attivate dall’ospedale. Coincidenza strana, o forse bandi su misura. Ad ogni modo, mi pare evidente si ponga un tema di trasparenza, di merito e di opportunità", le parole dell'ex assessora delle giunte Pisapia e Sala a Palazzo Marino.
E ancora, rivolgendosi all'attuale assessore alla Sanità scelto dal governatore Attilio Fontana. "L’assessore Bertolaso deve spiegare perché, in una regione dove mancano 10mila infermieri, si organizzano missioni di reclutamento oltreoceano ma non si investe sui percorsi e sulle carriere dei professionisti che già operano nei nostri ospedali", prosegue la stoccata della consigliera dem.
"Deve chiarire perché un giovane medico o un giovane infermiere o una giovane dottoressa o una giovane infermiera devono volere accedere alla professione presso le nostre strutture sanitarie, sapendo che non conta il merito ma la fidelizzazione a uno o all’altro dirigente. Noi dobbiamo valorizzare e promuovere i nostri talenti, far fare carriera a chi è più capace, offrire opportunità, non umiliare le persone e il lavoro. Perché così si rischia di compromettere il livello del servizio sanitario regionale".