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Al Nord mancano i dipendenti pubblici: i vincitori dei concorsi rinunciano al posto

La percentuale di posti a concorso rimasti scoperti è stata del 20 per cento: nei profili giuridici-amministrativi, i classici funzionari pubblici, il tasso ha raggiunto il 15 per cento. Record nelle grandi città del Nord: “Lo stipendio di un neo assunto nel pubblico a Milano non consente una vita soddisfacente per un fuori sede”, la denuncia dell’assessore Pierfrancesco Maran.
A cura di Francesca Del Boca
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L'ultima fotografia, scattata dal Formez PA (il centro di servizi che si occupa anche delle procedure concorsuali per il pubblico impiego) e riportata da Il Messaggero, è ben definita. La Pubblica Amministrazione ha bisogno di personale specializzato, ma il personale specializzato scappa ben lontano: la 2021 percentuale di posti messi a concorso rimasti scoperti è stata infatti del 20 per cento circa.

E mentre categorie come quelle degli assistenti sociali o degli ispettori del lavoro vantano un buon tasso di copertura, nel caso di ingegneri e architetti, per esempio, 8 posti su 10 rimangono vacanti. Persino nei profili giuridici-amministrativi, i classici funzionari pubblici, il tasso di mancata copertura ha iniziato a crescere, raggiungendo il 15 per cento. 

La grande fuga? Nel Nord Italia, e soprattutto nelle grandi città.

Nord e Sud Italia

E non solo. Sette candidati su dieci, secondo i dati del Formez, arrivano dal Sud Italia: solo l’1,4 per cento dei candidati arriva dal Veneto, e poco più del 2 per cento dalla Lombardia, contro il 20 per cento che proviene dal Lazio e il 16 per cento in uscita dalla Campania.

Ma la ripresa massiccia dei concorsi pubblici, probabilmente, frenerà fortemente l’esodo di candidati meridionali verso le Regioni del Nord: la concorrenza, insomma, non è più solo con il mercato del lavoro privato, ma anche tra le stesse amministrazioni pubbliche di Nord e Sud. 

"I concorsi vanno adattati al contesto territoriale"

"Al Nord, soprattutto nelle grandi città, mancano lavoratori pubblici. Bisogna prendere atto che non funziona più il modello di concorsi e di retribuzioni che abbiamo ereditato e che vanno adattati ai contesti territoriali", denuncia così l'assessore comunale di Milano Pierfrancesco Maran.

"Lo stipendio di un neo assunto nel pubblico in una città come Milano non consente una vita soddisfacente per un fuori sede. E di solito i vincitori sono fuori sede", continua l'assessore alla Casa, già autore di una proposta di sgravi fiscali per le città più care.

"Buona parte dei dipendenti pubblici, specie ad inizio carriera, ha guadagni che non sono adeguati al costo della vita di città come Milano o Roma", aveva infatti dichiarato, insieme all'attivista Tomaso Greco. "E il trend è ancor più preoccupante se si considera che i salari sono sostanzialmente stabili da 20 anni mentre il costo delle abitazioni in aree particolarmente attrattive è in costante crescita. Serve mettere in campo, in tempi brevi, una misura fiscale a supporto delle lavoratrici e dei lavoratori di queste aree".

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