Al drive through alla Fiera di Brescia tre ore di fila per un tampone: “Stiamo facendo il possibile”
Ore e ore di fila per poter sottoporsi a un tampone: l'aumento dei contagi ha infatti messo in difficoltà il sistema sanitario. Nelle ultime settimane sono circolate tantissime immagini e video che mostrano persone in coda in attesa di poter eseguire un test rapido o molecolare. Da Nord a Sud le farmacie, i laboratori e i drive through hanno effettuato tamponi a centinaia di persone che presentavano sintomi, erano contatti stretti di persone positive o attendevano l'esito di guarigione. Tra i punti che hanno registrato un incremento notevole di richieste, c'è il drive through alla Fiera di Brescia. Il centro è aperto tutti i giorni: da lunedì al venerdì dalle 7.30 e fino alle 18, il sabato fino alle 14 e la domenica – per il momento – fino alle 12. Dal 3 gennaio saranno ampliati gli orari e aumentato il personale.
Centinaia di automobili in coda
Fin dalle prime ore del mattino, sono centinaia le automobili in coda per poter effettuare un tampone: "Lunghe code, lunghe attese è vero. Ma sta procedendo tutto al meglio, anche perché abbiamo aumentato il numero degli operatori e stiamo ampliando gli orari", spiega a Fanpage.it la dottoressa Luisa Soldati, Coordinatrice centro tamponi Fiera di Brescia. Soldati spiega che il centro sta cercando di rispondere alla richiesta che arriva: "Prenotati e non prenotati e soprattutto da parte del mondo della scuola che in questo momento, anche se gli istituti sono chiusi, ci sta impegnando tantissimo". In Fiera sono state istituite delle priorità: disabili, donne incinte e anche bambini inviati dai pediatri perché sono sintomatici e hanno la febbre: "Poi abbiamo le prenotazioni legate alle agende dei medici di medicina generale".
Le priorità per i tamponi
La Coordinatrice spiega però che chi non ha un motivo valido per effettuare un tampone dovrà attendere più tempo rispetto agli altri:"È ovvio che noi selezioniamo. La priorità ce l'hanno quelli prenotati dai medici che sono in genere sospetti o sintomatici. Dopodiché ci sono i bambini inviati dai pediatri e la scuola a cui stiamo facendo sorveglianza. Chi non ha motivazione o indicazione per il tampone, a questo punto, paga. Evitiamo richieste improprie: selezioniamo tutto. Se vogliono aspettano altrimenti vanno. Non mandiamo via, chi invece ha un'indicazione ben precisa".