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Guerra in Ucraina

Al corteo del 25 aprile a Milano urla contro la Nato: “Una manica di assassini guerrafondai”

“La Nato è una manica di assassini guerrafondai”, “E la Russia no?”. Con questo spirito due fazioni differenti del medesimo corteo per il 25 aprile a Milano si sono scontrati verbalmente.
A cura di Filippo M. Capra
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Momenti di tensione al corteo per il 25 aprile di Milano per le celebrazioni della Liberazione dal nazifascismo in Italia. Tra i 70.000 che hanno preso parte al serpentone, la cui corsa si è arrestata in piazza Duomo, anche fazioni contrapposte tra chi critica la Nato e il Partito Democratico e chi, al contrario, avrebbe preferito che determinate bandiere non vi fossero. I manifestanti, divisi in alcune occasioni da cordoni di polizia, si sono scambiati pareri con toni alle volte accesi per difendere le proprie posizioni.

Contestazioni al 25 aprile: Nato manica di assassini guerrafondai

Come testimoniato da Fanpage.it, i contestatori principali delle bandiere di Nato e Pd sono stati i Carc, gruppo di estrema sinistra, e attivisti dei centro sociali. Alcuni dei loro rappresentanti più accesi hanno detto che "noi non siamo militanti del Pd, noi siamo contro quelli che portano questo Paese in guerra. Noi siamo contro Enrico Letta – ha proseguito il manifestante -, siamo contro i vertici del Pd che stanno tradendo la Resistenza e stanno vendendo questo Paese alla Nato e agli americani". Un altro, parlando con un manifestante pro Nato, ha detto: "La Nato è una manica di assassini guerrafondai". Il secondo allora ha chiesto: "E i russi no? La Russia no?", per ricevere in risposta: "Non mi interessa della Russia, non ce l'ho in casa. La Nato sì".

"Fuori la Nato dal corteo"

Un manifestante, portatore di bandiera dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord del Comitato Ventotene, a cui sono iscritti per lo più giovani, ha detto che "è assolutamente controstorico se tutti gli anni si afferma "Ora e sempre resistenza" quando arriva una cosa non uguale ma simile, come la resistenza ucraina, tirarsi indietro o fare dei distinguo". Il giovane è perfettamente conscio della contestazione: "Il 25 aprile succede tutte le volte". "Noi mettiamo al centro l'europeismo e i valori liberal-democratici dell'Occidente", ha poi concluso mentre da una parte del serpentone si è alzato il coro: "Fuori la Nato dal corteo".

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