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Al Bano: “Quando mi trasferii a Milano dormivo in un cantiere, ai miei dicevo che lavoravo per il comune”

“A mamma scrivevo che lavoravo al Comune di Milano, invece facevo il cameriere”: Al Bano racconta il tempo trascorso nella città meneghina.
A cura di Giorgia Venturini
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Parla di Milano, dei suoi anni in Lombardia a lavorare come cameriere prima di diventare uno dei cantanti più famosi al mondo. "A mamma scrivevo però che lavoravo al Comune di Milano": questo era quello che Al Bano raccontava alla sua famiglia. Ma che rapporto aveva il cantante con la città della Madonnina? Qui come viveva lontano dalla sua Puglia?

Al Bano era arrivato in Lombardia per cercare lavoro quando aveva 17 anni: "Il mio primo lavoro fu pitturare porte in un cantiere del Giambellino. Mi arrangiavo dormendo in un cantiere". Tempo dopo era arrivato il lavoro in uno dei ristoranti vicini a piazza Duomo: "Facevo il cameriere, lavoravo senza un solo giorno di riposo per otto mesi di fila. Guadagnavo, tra stipendio e mance, sulle 25mila lire al mese: con 10mila pagavo la pensione in cui dormivo, mentre il resto lo mandavo a casa". Ma alla sua famiglia – come spiega in una intervista rilasciata a La Repubblica – aveva raccontato tutt'altro: "Dicevo che lavoravo al Comune di Milano, mia mamma era orgogliosa di questo". Però tiene a precisare che "quei mesi al ristorante sono stati una bella lezione di sociologia, mi hanno insegnato davvero tanto".

Abbandonò il suo lavoro da cameriere dopo una sfuriata del direttore. Il motivo? "Eravamo entrambi innamorati di una nipote del proprietario, ma lei mi aveva trovato più simpatico rispetto a lui. Ricordo ancora la sua rabbia una sera: ‘Voi terroni venite qui a fregarci il lavoro e pure le donne!'". Al direttore però Al Bano promise che si sarebbero rivisti: sarebbe ritornato da cantante di successo e sarebbe stato un suo cliente. E così è stato: quando ritornò però non si fece servire da lui, "lo invitai al mio tavolo per cenare con me".

Ben presto Milano diventò un punto di riferimento anche per suo fratello Franco, in arte Kocis, di quattro anni più giovane: "Debuttò a Settevoci e partecipò anche a Un disco per l’estate. Mi sentivo un po' il suo secondo papà, più che il fratello maggiore". Al Bano poi diventa Albano: la sua carriere sarà fatta di un successo dietro l'altro che lo ha portato ancora a Milano e in tutte le altre città del mondo. Chissà se però qui, nella la città dei Navigli, ha trovato parte della sua tanto amata Felicità.

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