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Aiuti dallo Stato, torna il sereno tra Sala e Draghi: dalla parte del sindaco anche Attilio Fontana

Torna il sereno tra Milano e il governo mentre molti sindaci italiani parteggiano per Beppe Sala nella richiesta di maggiori aiuti da parte dello Stato ai capoluoghi di provincia e di regione. Con lui, anche Attilio Fontana (ma non Letizia Moratti e Matteo Salvini).
A cura di Filippo M. Capra
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Torna il sereno tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il capo del governo Mario Draghi dopo che il primo aveva detto di non avere fiducia in un esecutivo che non aiuta la città capoluogo di regione lombarda. Tra i due, come riportato dal Corriere della sera, c'è stato uno scambio di messaggi il cui contenuto però rimane sconosciuto. Il primo cittadino milanese ha semplicemente detto che "siamo due persone ironiche".

Nardella, Orlando e Fontana dalla parte di Sala

Dopo la frase pronunciata da Sala in Consiglio comunale, qualcosa si è mosso. Venerdì prossimo il sindaco di Milano incontrerà a Roma il ministro dell'Economia Daniele Franco a cui chiederà nuovamente di poter utilizzare sin da subito il bilancio dell'anno scorso per limitare le perdite di quest'anno ed evitare un taglio ai servizi. Il Corriere spiega che questa potrebbe essere la volta buona per incassare il via libera. Specialmente perché la protesta di Sala è stata accolta con favore dai sindaci di altre grandi città italiane, come il primo cittadino di Firenze Dario Nardella e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Anche l'Anci è scesa in campo dicendo che "i temi sollevati dal sindaco di Milano rappresentano le preoccupazioni di tutti i sindaci". La medesima preoccupazione è condivisa anche dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che si è detto "convinto che sia una preoccupazione anche per noi quella delle risorse che mancano. Anche noi, come comparto Regioni, non solo la Lombardia, stiamo ancora aspettando 1 miliardo e 400 milioni di risorse per far fronte alle spese per il Covid".

Salvini e Moratti contro il sindaco di Milano

Diversa la questione per quanto riguarda il leader del partito di Fontana, Matteo Salvini, che si è scagliato contro il sindaco milanese, dicendo che "Sala si lamenta perché le casse del Comune sono vuote, ma rinuncia a un miliardo di euro di investimenti privati sulla città per la nuova e moderna area di San Siro. Basta coi no e coi ritardi, Milano merita il futuro". Tempestiva la replica del sindaco che ha pizzicato in fallo il capo del Carroccio: "Salvini non studia e non sa cos’è il bilancio. E nemmeno quali sono le regole per i lavori pubblici". La stessa vice presidente della Regione Letizia Moratti ha detto di non comprendere "la scelta di colpire, attraverso l’assunzione di una determinazione amministrativa così forte e improvvisa, il sostegno alle famiglie nell’accesso ai servizi e agli interventi residenziali per anziani e persone con disabilità". All'ex sindaca milanese ha risposto l'eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino che si è rivolto alla Moratti dicendo che "invece di parlare dovrebbe aumentare le quote sanitarie ai servizi sociali del Comune che sono di sua competenza. La Regione è corresponsabile della situazione".

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