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Agriturismo invaso dalla schiuma del cantiere per la Tav: “Nelle voragini potevano caderci persone”

Dorines Magoni ha raccontato a Fanpage.it la situazione nel suo agriturismo Corte Aurea di Desenzano (Brescia), invaso nei giorni scorsi da una schiuma bianca. I lavori per il ripristino sono iniziati, ma “non possiamo sapere se si aprirà o meno un’altra voragine”.
A cura di Enrico Spaccini
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Due voragini si sono aperte nei giorni scorsi nel territorio dell'agriturismo Corte Aurea di Desenzano del Garda (Brescia). Da queste si sono alzate colonne di schiuma dal sottosuolo che hanno invaso il giardino, il vigneto e riempito la piscina. La sostanza fuoriuscita sarebbe l'agente schiumogeno che viene utilizzato per il condizionamento del terreno durante i lavori di scavo delle gallerie per l'Alta velocità. In queste ore tecnici del Comune e del consorzio Eni Cepav sono al lavoro per ripristinare l'area: "Al momento però è difficile quantificare i danni", spiega a Fanpage.it la titolare Dorines Magoni, "la pura è stata tanta perché nessuno ci aveva detto che stavano lavorando per la Tav e non possiamo sapere se si creerà oppure no un'altra voragine".

La prima voragine che si è aperta all'agriturismo Corte Aurea
La prima voragine che si è aperta all'agriturismo Corte Aurea

Le due voragini aperte in meno di 48 ore

La prima voragine si è aperta nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 novembre. "Il giorno prima eravamo lì", ricorda Magoni, "sull'orlo del nostro orto dove abbiamo il pollaio e abbiamo la vigna. Sentivamo sotto un gorgoglio, ma pensavamo fosse acqua piovana". Nel sottosuolo, invece, erano in corso i lavori per la costruzione della galleria Tav tra Lonato e Desenzano.

Per facilitare il passaggio dell'escavatrice, sono stati usati agenti schiumogeni che, in qualche modo, hanno generato la voragine e sono fuoriusciti come geyser. Dopo meno di 24 ore, si è aperto il secondo varco: "È in mezzo al giardino, dove il giorno prima eravamo insieme agli operai e agli ingegneri della Cepav a controllare la situazione", afferma la titolare dell'agriturismo, "potevamo finirci dentro tutti".

"Ci avevano detto che avrebbero iniziato i lavori solo a dicembre"

Che i lavori per la Tav erano iniziati, la famiglia Magoni lo ha scoperto solo martedì mattina quando si è ritrovata di fronte alla prima voragine e al geyser di schiuma. "Nessuno ci ha detto che sarebbero passati in quei giorni", affermano i titolari, "sapevamo che prima o poi avrebbero iniziato i lavori, ma ci avevano comunicato che lo avrebbero fatto verso dicembre".

Dopo l'apertura del primo varco, tecnici e vigili del fuoco si sono recati all'agriturismo Corte Aurea per valutare l'entità dei danni. Mentre erano ancora in corso gli accertamenti, l'escavatrice avrebbe proseguito il suo lavoro generando, così, il secondo buco. "È un modo di fare troppo leggero, poteva finire in ben altro modo, di certo più impattante", commenta Dorines Magoni, "più che altro non hanno ancora trovato il punto da dove esce quella schiuma e non sappiamo se c'è un altro cratere".

I lavori di ripristino del suolo
I lavori di ripristino del suolo

La conta dei danni e i lavori di ripristino

Al momento, l'ipotesi più accreditata è che ci sarebbe una falda acquifera sotto il vigneto dell'agriturismo, a circa 20 metri di profondità. Dopo la visita dei tecnici dell'Arpa, dell'ufficio ecologia di Desenzano e dei vigili del fuoco, il Comune ha emanato un'ordinanza per il ripristino dell'area.

Il personale di Cepav è già al lavoro per riempire le due voragini con il calcestruzzo e per togliere la schiuma dal terreno: "Ma siamo proprio all'inizio", continua la titolare, "sarà un lavoro lungo, solo la piscina che è 12 per 6 metri circa è diventata un raccoglitore di questo prodotto".

Il vigneto dell'agriturismo invaso dalla schiuma
Il vigneto dell'agriturismo invaso dalla schiuma

Quantificare i danni non è ancora possibile. Probabilmente la piscina sarà da rifare e bisognerà valutare le condizioni delle pompe in cui, probabilmente, la schiuma ha girato per ore. La struttura è stata dichiarata dai vigili del fuoco non a rischio e l'agriturismo è ancora aperto: "Ovviamente con un accesso limitato, perché gli ospiti si ritrovano un giardino che non è più in giardino e una piscina che fa paura da guardare", conclude Magoni, "speriamo che le future prenotazioni non decidano di disdire, ma non sappiamo nemmeno se ci sarà un'altra voragine, dato che queste non sono state previste in alcun modo".

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