Agguato al campione di boxe Luca Marasco: colpito alla testa con il manico della pistola
Nella giornata di oggi, sabato 2 aprile, il campione di boxe Luca Marasco è stato aggredito nel cortile di casa sua a Calolziocorte, in provincia di Lecco. Il pugile sarebbe stato colpito alla testa con il manico di una pistola e ritrovato a terra ancora sanguinante. I carabinieri pensano che si tratti di un regolamento di conti. Durante la colluttazione sarebbe anche stato esploso un colpo di arma da fuoco, forse la stessa che ha colpito Marasco.
Intorno alle ore 12 di oggi, il pugile, già campione italiano di boxe nella categoria pesi leggeri, si trovava nella sua abitazione sulla strada statale 639, nel Lecchese. Mentre si stava per mettere a tavola per consumare il pranzo, sarebbe stato chiamato da un conoscente che lo ha invitato a scendere nel cortile del palazzo.
Qui Marasco sarebbe dapprima stato minacciato con una pistola puntata alla tempia, poi sarebbe stato esploso un proiettile. Tanto che i condomini, allertato dal rumore dello sparo, si sono subito affacciati e, vedendo il pugile a terra in una pozza di sangue, hanno inizialmente fosse stato colpito dalla pallottola.
Immediatamente sono arrivati i soccorsi dell'Agenzia regionale di emergenza e urgenza e i sanitari giunti sul posto si sono subito accorti che a colpito non era stato il proiettile ma il manico della pistola. Pertanto lo sparo aveva più che altro uno scopo intimidatorio. Il boxer è stato comunque trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Lecco. Qui i medici gli hanno riconosciuto cinque giorni di prognosi.
Intanto i carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini e soprattutto le ricerche dell'aggressore, che avrebbe le ore contante. I militari sono convinti che l'agguato sia maturato nell'ambito di un regolamento di conti. Soltanto il mese scorso, infatti, Marasco era già stato accerchiato e massacrato di botte in un bar di Caloziocorte.