Aggressioni in ospedale: i medici vanno a lezione di arti marziali con i poliziotti
Un corso rivolto agli operatori sanitari per difendersi dalle aggressioni in corsia. È l'iniziativa che l'Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri ha lanciato in collaborazione con la Questura di Monza e della Brianza. Le lezioni sono iniziate il 17 ottobre. L'obiettivo è fornire uno strumento in più per contrastare gli episodi di violenza che si verificano con sempre maggiore frequenza negli ospedali.
Alle lezioni parteciperanno 143 medici della provincia
La palestra della Questura di via Montevecchia aprirà le sue porte a 143 medici iscritti all'Ordine che saranno seguiti dagli istruttori della Polizia di Stato. Si tratta di 108 donne e 35 uomini, di età compresa tra i 30 e i 65 anni. Gli incontri rivolti ai camici bianchi si svolgeranno due volte a settimana, il martedì e il venerdì, e saranno tenuti dall'istruttore di arti marziali della Polizia, l'Assistente Capo Coordinatore Danilo Bignone, già appartenente al gruppo sportivo delle Fiamme Oro, campione italiano assoluto di lotta, cintura nera di judo, allenatore di lotta e istruttore di arti marziali miste. Il tutto sarà supervisionato dal Commissario Capo Alessandro Barone.
I medici potranno apprendere le tecniche di difesa utili da conoscere in caso di un'aggressione che si può manifestare con uno strangolamento, una presa al camice oppure un bloccaggio delle mani. Saranno anche spiegate le tecniche di contrasto in caso di un contatto corpo a corpo a terra.
Ai partecipanti non saranno mostrate solo tecniche fisiche, ma una parte del corso sarà incentrato anche sulla de-esclation verbale, ossia tutte quelle pratiche che possono essere usate per evitare che lo scontro si trasformi in un attacco fisico.
Il corso per difendersi dalle aggressioni in ospedale
La prima sessione che ha dato il via agli incontri è avvenuta il 17 ottobre. Nella palestra della Questura è arrivato un primo gruppo di 20 medici, 16 donne e 4 uomini.
Il primario obiettivo del percorso formativo, come ricordano dalla Questura, è di insegnare ai medici alcune tecniche di difesa personale che possono risultare particolarmente utili per sottrarsi alle più comuni aggressioni in cui il medico potrebbe venire a trovarsi nello svolgimento della sua professione. Queste mosse non necessitano di particolare forza fisica e garantiscono una maggiore autotutela e sicurezza personale a favore dei medici.