Aggrediscono un 19enne a Milano e lo sfregiano al volto: condannati 5 giovani, assolti altri 3
Sono stati condannati cinque degli otto imputati finiti a processo per l'aggressione avvenuta il 6 agosto 2023 nel piazzale davanti alla stazione Porta Garibaldi di Milano ai danni di un 19enne. Il ragazzo aveva riportato un taglio che gli percorreva il volto dalla fronte al mento ed era stato suturato con 80 punti. La gup di Milano, Anna Magelli, li ha ritenuti colpevoli di lesioni personali aggravate, ma li ha assolti dall'accusa di rapina. Altre due persone, invece, sono state rinviate a giudizio.
L'aggressione fuori dalla stazione Porta Garibaldi
Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pm Leonardo Lesti e condotte dalla Squadra Mobile di Milano e dalla Polfer, il 6 agosto 2023 il 19enne di nazionalità aveva incrociato un gruppo di persone di origine egiziana nel suo stesso treno di rientro a Milano da Lecco. Questi avrebbero iniziato a schernire il giovane e la sua comitiva di connazionali e li avrebbero continuati a molestare anche nel sottopassaggio ferroviario di Milano Garibaldi.
All'esterno della stazione, parte del gruppo avrebbe aggredito i giovani ucraini, brandendo cinture di pantaloni e bottiglie di vetro rotte recuperate dai cestini della spazzatura. Il 19enne, rimasto isolato dal resto della comitiva, è stato colpito violentemente anche al volto, probabilmente con una bottiglia. Il ragazzo, poi, aveva sostenuto di essere stato derubato del borsello in cui custodiva smartphone e portafoglio.
Gli arresti e il processo
A marzo del 2024 la gip del Tribunale di Milano, Rossana Mongiardo, aveva disposto l'arresto di 11 uomini d'età compresa tra i 19 e i 26 anni. Nel processo di primo grado con rito abbreviato, la gup Anna Magelli ha condannato cinque imputati con pene fino a 3 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione per lesioni personali aggravate: Abdelrahman Hadia, Mahmoud Abdelaziz, Mostafa Ahmed, Abdelrahman Ali e Ahmed Abdelrahman Kandil.
Sono stati, inoltre, assolti dall'accusa di rapina e dovranno versare una provvisionale di risarcimento di 48mila e 286 euro nei confronti della vittima. Altri tre sono stati assolti con la formula "per non aver commesso il fatto" e due sono stati rinviati a giudizio.