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Aggredisce un’infermiera in pronto soccorso e le offre 250 euro di risarcimento, ma lei rifiuta

Un’operatrice sanitaria dell’ospedale Civile di Brescia ha rifiutato i 250 euro di risarcimento proposti da un 35enne che le aveva dato uno schiaffo nel 2022. L’uomo è accusato di percosse aggravate.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un 35enne sta affrontando un processo nel quale è accusato di percosse aggravate. L'uomo, nell'agosto del 2022, avrebbe aggredito due operatrici sanitarie in servizio al pronto soccorso del Civile di Brescia senza motivo. Stando a quanto ricostruito, quella mattina era deceduto suo padre e aveva voluto sfogarsi contro il personale ospedaliero. All'operatrice che ha denunciato il fatto ha scritto una lettera di scuse e in udienza davanti al giudice di pace ha proposto un risarcimento pari a 250 euro ritenuto, però, insufficiente dalla parte offesa.

L'aggressione al pronto soccorso del Civile

Era il 2 agosto 2022 quando un 35enne si è presentato al pronto soccorso del Civile di Brescia su tutte le furie. All'improvviso, arrivato nella zona dei triage, avrebbe spintonato con violenza un'operatrice sanitaria e avrebbe dato uno schiaffo alla collega intervenuta in sua difesa. Per riportare la calma si era rivelato necessario l'intervento dei carabinieri.

L'Oss colpita con lo schiaffo, una 45enne di origine ucraina, ha denunciato l'episodio alla polizia, ma aveva scelto di non farsi refertare perché i colleghi erano già in difficoltà per la carenza di personale dovuto al periodo estivo. Così, si era solo messa in malattia.

Il processo a carico del 35enne

Stando a quanto ricostruito, il padre del 35enne era deceduto quella mattina e ha voluto sfogarsi aggredendo il personale sanitario dell'ospedale. La Procura aveva chiesto l'archiviazione del caso per presunta tenuità del fatto, ma la parte offesa, tramite l'avvocata Laura Gamba, si è opposta. Secondo la legale, infatti, il 35enne dovrebbe essere processato per ragioni di sicurezza e diritto, essendo l'episodio di cui si è reso responsabile aggravato dal fatto di essere stato commesso nei confronti di addette alle professioni sanitarie.

Come riportato da Il Giorno, il giudice ha disposto l'imputazione coatta del 35enne. L'uomo si è presentato in udienza con una lettera di scuse destinata alla 45enne e la proposta di risarcimento pari a 250 euro. Per la 45enne, però, quella somma non è sufficiente, ma ha accolto la controproposta del giudice pari a 700 euro. La prossima udienza si terrà a febbraio 2025.

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