Affitti alle stelle a Milano, Rabaiotti: “Speculatori e leggi idiote, iper-tassiamo le case vuote”
Dopo avere verificato quanto sia facile in piena pandemia sfrattare l’inquilino moroso pagando solo 529 euro nonostante il blocco, che vede congelate solo le esecuzioni ma non tutte le fasi precedenti, prosegue l’inchiesta di Fanpage.it sul tema della casa, con un’intervista all’Assessore alle Politiche Sociali e Abitative del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, che non si è sottratto a nessuna domanda, a partire dalla più difficile.
Assessore, quanti sono quelli che rischiano di finire in strada terminato il blocco degli sfratti?
Non lo sappiamo, non esiste un accordo che disciplina l’attivazione diretta di una politica pubblica in materia di sfratti nel mercato privato. Noi aiutiamo coloro che sono davvero disperati e si recano in Comune, altri ricorrono ad altri circuiti, agli amici, ai parenti. Delle volte abbandonano Milano e si spostano dove gli affitti sono più bassi.
Non è un po’ grave arrivare alla fine del blocco degli sfratti senza un monitoraggio né una stima dei dati?
Consideri che il monitoraggio, anche se ci fosse, ci consegnerebbe un dato non aggredibile, non è che io posso modulare la risposta pubblica. Non è una offerta ‘elastica', il mio patrimonio pubblico è quello, non posso mettere più case o modulare l'offerta in tempo reale quando cambia la domanda.
Nel 2019 Milano ha registrato un aumento di circa il 500 per cento degli sfratti, nel 2020 le esecuzioni sono state bloccate per la pandemia, nel 2021 la situazione potrebbe precipitare.
Voglio sperare che gli organi esecutivi preposti tengano presente quanto lei dice. La forza pubblica e i giudici possono ‘graduare' i loro interventi aiutandoci cosi a gestire l'ondata.
Quindi, in piena pandemia, non rimane che affidarsi alla discrezionalità del giudice di turno?
Un po' sì e mi creda che la gradualità è uno strumento usato da sempre. Alzando un po’ il conflitto con i proprietari, vista l’emergenza, noi del Comune potremmo chiedere al Prefetto di diluire l’esecuzione degli sfratti e al Parlamento di chiedere una proroga al Governo. Rischiamo di sommare emergenza abitativa ad emergenza sanitaria creando una situazione che metterebbe in ginocchio tanto le famiglie quanto l’amministrazione locale.
Lo farete?
Abbiamo chiesto ai nostri parlamentari di muoversi in questa direzione.
Il bonus affitti non si è rivelato un buono strumento, né sul piano strutturale né emergenziale, non fosse altro perché anziché incentivare i proprietari ad abbassare i canoni di locazione aiuta gli inquilini a raggiungere prezzi spesso proibitivi. Insomma, droga il mercato immobiliare, non crede?
Sul piano emergenziale ha fatto la sua parte tamponando appunto l'emergenza. Se lo intendiamo come misura strutturale sicuramente droga il mercato. Però posso dire che questo dipende da come sono fatte le leggi?
Deve.
Se io do il sostegno affitti in modo indistinto come è accaduto per anni, sto dicendo al proprietario: tieni pure l’inquilino sotto torchio, tanto lo aiuto io cioè aiuto te, a non sbatterlo fuori. Invece devo vincolare il sostegno affitto al fatto che tu, proprietario, passi al contratto a canone concordato, perché altrimenti è spreco di denaro pubblico.
Quanti soldi pubblici state buttando via?
Nei decenni precedenti tanti. Ora, almeno a livello comunale, stiamo vincolando le agevolazioni alla scelta del canone concordato. Sa quanti soldi abbiamo dovuto restituire solo per il fondo morosità incolpevole? Due milioni di euro. Perché i proprietari preferiscono perdere le morosità arretrate piuttosto che stipulare un nuovo contratto a canone inferiore. Finché la proprietà non viene disincentivata a usare il libero mercato e incentivata a usare la locazione concordata, il premio è inutile, non funziona. Ma questa è solo una delle tante idiozie uscite dai legislatori statali e regionali.
Ce ne dica un’altra di queste idiozie.
Il Decreto Legge 22 aprile 2008, in due articoli definisce che cos’è l’edilizia sociale: per evitare di pagare multe all’Europa, sa cosa hanno cacciato dentro quella legge? L’edilizia convenzionata in proprietà. Mi dica lei se la proprietà privata, anche se convenzionata, può essere intesa come servizio di interesse pubblico. Questa legge, nata per definire cosa era di pubblica utilità e destinarle risorse apposite, è riuscita a buttare dentro il privato, facendo un pasticcio all'italiana. Da anni stiamo continuando ad utilizzare soldi pubblici per sostenere un comparto che ha avuto senso nel passato ma oggi non più.
A pensar male viene da dire che ci sono degli interessi dietro. È così?
È uno dei tanti pasticci che dobbiamo alle nostre lobby, sia di destra, che di sinistra, che di centro. In alto e in basso.
E le banche? Stanno a guardare o sono invischiate in questi interessi?
Abbiamo pompato un sistema di banche con il mutuo prima casa, alimentando un mercato immobiliare viziato. Ti do il contributo se compri casa, neanche calmierando il mercato. Abbiamo inculcato nella testa delle persone che comprare casa sia da vincenti, non ce la fai ad arrivare a quella cifra? Ti aiuto io, con fondi dello Stato e prestiti privati.
Infatti ora molti non riescono a pagarsi il mutuo della casa e di "gesti d’amore" chiesti dal Governo alle banche se ne vedono pochi.
Il vero problema saranno i pignoramenti di gente che in questi anni ha comprato casa con mutui pazzeschi convinta di farcela e ora non ce la fa più.
Si parla di Milano come di una città europea. Ma voi ci siete stati in Europa? Avete visto che agevolazioni di locazione hanno studenti e lavoratori a Berlino e nelle altre città?
Milano è specchio di un Paese dalla cultura imprenditoriale assistita. Io posso anche svenare il Comune e spendere milioni di euro in fondi di garanzia contro rischio morosità o incentivi per la ristrutturazione, ma i proprietari o affittano a prezzo alto sul libero mercato o aspettano tempi migliori.
Possibile che non ci sia una soluzione?
Perseguitare il vuoto immobiliare. Continuiamo a tassare con percentuali ridicole gli immobili vuoti, invece dovremmo iper-tassarli, solo a Milano ne siamo pieni. Se li utilizzi a canoni accessibili sei super-premiato, se decidi di lasciare vuoto sei super-punito.
Ma guai a toccare quelli che possono permettersi di tenere immobili vuoti, siano essi privati, enti o banche, giusto?
Vedo che è preparata. Ripeto, noi del Comune siamo esecutori, non legislatori. Abbiamo fatto il massimo con i vuoti pubblici con il piano ‘3.000 alloggi pubblici del Comune' abbiamo ristrutturato e consegnato già 2.182 alloggi, uno sforzo enorme che ha richiesto un finanziamento di 120 milioni di euro in tre anni.
La Regione Lombardia vi ha aiutati economicamente?
In parte sì, ma la Regione finanzia soprattutto Aler, che è un attore in difficoltà pesanti di bilancio, e questo in parte ci lascia scoperti.
Quando si parla di abusivismo si pensa sempre agli stranieri che vivono stipati e in subaffitto ma non ai proprietari che glielo permettono.
Se tu proprietario mi affitti a 2500 euro e in cambio permetti che in casa ci vivano in sette anziché in due sei uno speculatore. E di speculatori simili ce ne sono a Milano. Proprietari di interi palazzi e decine di appartamenti a prezzi maggiorati per stranieri che o accettano quelle cifre e subaffittano o difficilmente trovano persone disposte a offrire loro un contratto di locazione.
Veniamo al social housing: alcuni per entrarci chiedono di non sforare i 100mila euro annui. Non le sembra un po' troppo poco social questo tipo di housing milanese?
Lo so anche io che a Milano questo tipo di soluzione rischia di essere ancora troppo elitaria e deve calarsi di più nella realtà, ma intanto, con questi interventi di edilizia sociale abbiamo colmato un vuoto, perché le cooperative ormai lavorano più per la proprietà che per gli affitti. Quindi ben venga il social housing, perché è un promemoria, un modo per ricordare alle cooperative "ragazzi questo è il vostro mestiere, non quello dei fondi immobiliari". So che è più facile investire sulla vendita ma dobbiamo lavorare insieme per ottenere capitali pazienti, capaci di sostenere operazioni che hanno rientri più lenti e che comportano una azione di gestione.
Non sarà che l'affitto è ‘da sfigati' anche per la sinistra?
Sembra così. "Diventeremo tutti proprietari" hanno raccontato tutti i politici, sia di destra che di sinistra, da Berlusconi a Renzi. E nessuno ha alzato la mano e ha chiesto "scusate, ma l’affitto?". L'Italia è un Paese fondato sulla rendita passiva, e l'immobile è la rendita passiva per eccellenza. Io che vivo a Milano in affitto fuori dalla Circonvallazione "della 90/91" sono visto come uno strano, ma in Germania avrei un certificato di deposito che stabilisce che il mio affitto va in parte alla proprietà e in parte in banca. All'estero esiste un sistema bancario che è attento al tema della locazione, da noi invece ti ti dicono "il mutuo ti costa meno dell’affitto, non fare lo sfigato, compra casa".