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Aereo precipitato a San Donato: l’autopsia conferma nessun malore per il pilota

I risultati dell’autopsia hanno confermato che l’imprenditore romeno alla guida del Pilatus Pc-12 precipitato a San Donato non è stato colpito da alcun malore.
A cura di Giorgia Venturini
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Dan Petrescu, ai comandi del Pilatus Pc-12 precipitato su un edificio in costruzione a San Donato lo scorso 3 ottobre, non ha avuto un malore. è quanto ha confermato l'autopsia: come riporta Il Corriere della Sera il magnate romene non avrebbe quindi perso i controlli del velivolo a causa di un malore, ipotizzabile all'inizio come un ictus o un infarto. I risultati dei test sul corpo del pilota escludono così che il Pilatus sia precipitato a seguito di un malore del pilota. Così come gli esami tossicologici sul corpo del pilota hanno escluso che possa aver fatto uso di droghe, alcol o altre sostanze. Le indagini quindi si stanno concentrando su un possibile guasto al motore o a qualche altra strumentazione dell'aereo. Al vaglio degli inquirenti anche la possibilità del disorientamento spaziale: in quei giorni infatti è stato accertato che le nuvole erano basse e sopra i 500 metri di altezza non si aveva visibilità. L'imprenditore romeno quindi potrebbe aver perso l'orientamento del velivolo rispetto al piano della superficie terrestre.

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Certo è che ci vorrà del tempo per risalire alla causa dell'incidente. Soprattutto da quando lo scorso 15 novembre è stata aperta la scatola nera ed è stato scoperto che non aveva registrato nulla da dopo aprile. Nelle norma se si considera che su quel tipo di aereo non è obbligatoria. Eppure proprio i dati della scatola nera avrebbero potuto rivelare in poco tempo quanto accaduto all'aeroplano prima dello schianto: tutte le manovre fatte dal pilota e le possibili anomalie dei comandi, oltre a quanto è stato detto in cabina. Ora esperti, consulenti e investigatori stando provando a capire quanto accaduto attraverso lo scheletro Pilatus Pc-12, ricomposto pezzo per pezzo in un hangar di Linate. Ricollocare i frammenti dell'aero nella loro posizione originale potrà essere necessario alla Procura e all'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo – entrambe stanno portando avanti un'inchiesta – per stabilire quale sia stata l'anomalia dell'aereo quel tragico 3 ottobre.

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Chi sono le vittime della tragedia

A bordo dell'aereo quel giorno, oltre al noto imprenditore romeno Dan Petrescu, soprannominato "il miliardario ombra" perché non ostentava le sue ricchezze, c'era anche la sua famiglia: la moglie Regina Dorotea Balzat Petrescu di 65 anni con cittadinanza francese e il figlio di 30 anni, Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera. Le altre vittime sono amici di famiglia: l'italiano Filippo Nascimbene, di 32 anni e originario del Pavese, la moglie Claire Alexandrescou, cittadina francese, e il figlio di appena due anni Raphael. Infine la nonna del piccolo, Miruna Anca Wanda Lozinschi, e un amico del figlio dell'imprenditore, il canadese Julien Brossard. Avevano raggiunto Milano un paio di giorni prima e da qui erano partiti in aereo con direzione Olbia: in Sardegna li attendeva la madre dell'imprenditore per trascorrere insieme qualche giorno di vacanza. Ma ad Olbia non sono mai arrivati. Pochi secondi dopo il decollo l'aereo è precipitato.

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