Aereo precipitato a San Donato: la Procura ha aperto un’inchiesta per disastro colposo
La Procura di Milano ha deciso di aprire un'inchiesta per disastro colposo relativamente all'incidente che si è verificato ieri, domenica 3 ottobre, quando un aereo si è schiantato contro un palazzo a San Donato Milanese. Nell'impatto sono morte otto persone, tra le quali un bambino di appena un anno che era stato battezzato. Con lui anche i suoi genitori e la nonna. Ieri, sul luogo della tragedia, c'era anche il sostituto procuratore Tiziana Siciliano che ha effettuato un sopralluogo. È stata recuperata inoltre la scatola nera che consentirà di far luce sulle cause dell'incidente.
La dinamica dell'incidente
Al momento ci sono varie ipotesi: l'incidente potrebbe essere stato causato da un'anomalia – alcuni hanno detto di aver visto l'aereo prendere fuoco prima dell'impatto – che potrebbe aver fatto registrare uno stallo al velivolo. Alcuni movimenti anomali sono stati infatti registrati nei sedici secondi antecedenti lo schianto: l'aereo ha infatti perso quota e il pilota ha tentato di recuperare. La torre di controllo di Linate avrebbe rilevato la manovra e chiesto spiegazioni: "C'è stata una turbolenza?". Dan Petroscu, che stava pilotando, ha riposto di no. E poi più nulla.
Chi erano le altre vittime dell'incidente
Oltre a Dan Petroscu, alla moglie e al figlio, a bordo dell'aereo c'erano Filippo Nascimbene e la moglie Claire con il loro piccolo Richard. Filippo era amico di Dan Stefan, figlio dell'imprenditore romeno. Con loro c'era anche un altro amico di origini canadesi, Julien. Gli otto erano partiti dall'aeroporto di Linate ed erano diretti in Sardegna dove ad attenderli c'era la madre del magnate. L'aereo era arrivato da Bucarest dove Petroscu è un volto noto.