Aereo precipitato a Milano, il pilota alla torre di controllo: “Sto deviando, rientro in aeroporto”
Ci sono voluti pochi secondi agli uomini della torre di controllo di Linate per capire che il Pilatus Pc-12 appena decollato stava perdendo quota. Così dalla torre contattano l'aereo e chiedono al pilota se il suo problema fosse una turbolenza. La risposta è negativa, ma l'imprenditore romeno ai comandi comunica di stare deviando e chiede il rientro. Nessun mayday, nessuno stato di emergenza dichiarato. Ma ormai tutti si sono accorti che qualcosa non andava. Qualche secondo dopo l'aereo precipita, raggiungendo quasi una posizione completamente verticale, sull'edificio in costruzione di San Donato Milanese: nello schianto sono morte otto persone, tra queste anche un bambino di un anno.
Il pilota comunica la deviazione e poi chiede il rientro
Nel dettaglio, l'areo stava virando verso destra in modo anomalo invece di procedere verso Sud. Così il pilota – secondo quanto riportato dall'agenzia stampa Ansa – ha pronunciato la frase "little deviation" (ovvero piccola deviazione), ma senza il motivo o allarmi specifici. Poco secondi dopo alla torre di controllo chiede un "vettore": ovvero uno spazio per rientrare verso l'aeroporto. Pochi secondi dopo il velivolo sparisce dal radar. Ora gli inquirenti stanno cercando di capire quanto accaduto: sul posto dell'incidente questa mattina ci sono i pubblici ministeri di Milano Paolo Filippini e Mauro Clerici, coordinati dall'aggiunto Tiziana Siciliano. Stamane in Procura si è tenuto un vertice tra inquirenti e investigatori per iniziare a mettere insieme tutte le prime informazioni raccolte: tra i prossimi passi dell'inchiesta per disastro colposo ci sarà l'acquisizione delle registrazioni delle comunicazioni tra il Pilatus Pc-12 e la sala radar di Linate e le analisi tecniche sulla scatola nera recuperata ieri. Sarà la scatola nera a fornire tutte le certezze sull'incidente.