Aereo precipitato a Milano, dati della scatola nera fermi ad aprile: non avrebbero registrato lo schianto
Una prima analisi sulla scatola nera dell'areo privato, precipitato lo scorso ottobre a San Donato Milanese e che ha provocato la morte di tutte le otto persone a bordo, avrebbe rivelato che i dati trovati in memoria sarebbero fermi allo scorso aprile. Non ci sarebbe nulla che quindi faccia riferimento al giorno della tragedia. Su quanto è emerso, è stata informata anche la Procura di Milano che indaga sul caso. Gli accertamenti sul registratore di volo, che non è obbligatorio su questo tipo di mezzi, però non sono ancora terminati.
Le ipotesi dello schianto
Le ipotesi dello schianto, al vaglio degli inquirenti, sono diverse: dalla possibilità che il pilota fosse vittima di disorientamento spaziale all'errore umano e fino a un malore dell'uomo. Adesso però la situazione si potrebbe complicare e diventerebbe difficile poter risalire alla causa dell'incidente. Quel giorno l'aereo era guidato da Dan Petrescu, noto magnate romeno. Gli otto sarebbero dovuti arrivare nella villa dell'imprenditore a Olbia dove ad attenderli c'era la madre ultranovantenne del pilota.
Chi sono gli otto passeggeri morti nello schianto
Con lui sull'aereo c'erano anche la moglie del magnate, una donna di 65 anni, e il figlio Dan Stefan Petruscu di trent'anni. Tra i passeggeri anche un amico canadese del figlio e Filippo Nascimbene, anche lui amico del 30enne. Nascimbene era sull'aereo insieme alla moglie, alla madre della donna e al figlio di un anno e mezzo. A un certo punto l'aereo è precipitato ed è andato a schiantarsi contro un edificio in costruzione e vuoto. Il velivolo è andato quasi completamente distrutto. L'unico modo per capire cosa fosse successo quel giorno era la scatola nera.