Aereo caduto a San Donato Milanese, la responsabilità era del pilota: ha lasciato in eredità 3 miliardi di euro
È stata finalmente messa la parola fine all'inchiesta della Procura di Milano che, da tre anni, si sta occupando della tragedia avvenuta il 3 ottobre 2023 nel territorio di San Donato Milanese: qui, a poche decine di metri dal capolinea della metropolitana, un aereo privato da turismo con a bordo otto persone precipitò a pochi minuti dal decollo, cadendo in picchiata verso il suolo e non lasciando scampo ai passeggeri.
Nessun guasto, nessun malore. Secondo la superperizia della Ansv (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo), la responsabilità del disastro che ha cancellato due intere famiglie fu solo del proprietario del mezzo e pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, 67 anni, a bordo con la moglie Regina Dorotea Balzat, 65 anni, il figlio di 30 anni Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera, e l'amico canadese Julien Brossard. Le altre vittime erano amici di famiglia, e insieme erano diretti in Sardegna per una vacanza in gruppo: l’italiano Filippo Nascimbene, 32 anni, la moglie Claire Alexandrescou, cittadina francese, il figlio di appena due anni Raphael e la nonna del piccolo, Miruna Anca Wanda Lozinschi.
E così, adesso, per tutti i risarcimenti del caso, sarà necessario mettere mano proprio allo sterminato patrimonio del magnate scomparso nel 2021, che quel 3 ottobre si trovava ai comandi del velivolo da turismo con direzione Olbia. Un lascito di ben tre miliardi di euro che adesso, in Romania, è al centro di una vera e propria battaglia per l'eredità di quello che era uno degli uomini più ricchi del Paese: dopo il decesso dell'unico erede, il figlio 30enne morto nell'incidente aereo a San Donato Milanese, e della madre 97enne, sono in tanti infatti a pretendere un pezzo della fetta di torta tra colleghi di lavoro, collaboratori storici e parenti lontani.
