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Aereo da turismo precipita a San Donato: 8 morti

Aereo caduto a Milano: dalle cause alla dinamica dello schianto, cosa sappiamo finora

L’aereo turistico precipitato a San Donato Milanese domenica poco dopo le 13 non si sarebbe incendiato prima dello schianto. Queste le ultime notizie in merito all’incidente che è costato la vita a otto persone, tra queste l’imprenditore romeno Dan Petrescu e la sua famiglia. Ancora da chiarire le cause che hanno portato al crollo del Pegasus Pc-12, la Procura intanto ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.
A cura di Simona Buscaglia
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Le ultime notizie in merito allo schianto del Pegasus Pc-12, pilotato dall'imprenditore romeno Dan Petrescu, riguardano le immagini dello schianto dell'aereo. Un servizio mandato in onda dal Tgr Lombardia mostra come non ci sia stato nessun incendio prima della caduta dell'aereo da turismo, come ipotizzato inizialmente. L'esplosione avviene nello schianto contro un palazzo a San Donato Milanese, in provincia di Milano.

Ancora ignote le cause: le diverse ipotesi

Quello che è certo è che le cause sono comunque ancora ignote, la scatola nera sarà analizzata dalla Procura che ha aperto un'inchiesta per disastro colposo. Intanto sono state avanzate numerose ipotesi: dallo stallo dell'aereo all'errore umano, fino al disorientamento spaziale. Proprio su quest'ultimo, il generale dell’Aeronautica ora in pensione Carlo Landi, ha dichiarato che numerosi piloti hanno riferito che quel giorno oltre i 500 metri di altezza c’era scarsa visibilità. L’imprenditore potrebbe quindi aver perso tutti i riferimenti. "Si tratta di un errore molto comune per i piloti non bene addestrati e che stanno per molto tempo senza mettersi ai comandi", aveva affermato. Il professore Italo Oddone, docente di Sicurezza del trasporto aereo del Politecnico di Milano, aveva spiegato che lo stallo del motore, altra ipotesi che è circolata a ridosso dell'incidente, sia qualcosa di raro e complesso: “Può avvenire in manovra, ma non è normale che avvenga. Se è stato realmente uno stallo, deve esserci stato qualcos’altro”.

L'incidente

Fonte foto Tgr Lombardia
Fonte foto Tgr Lombardia

Il Pegasus Pc-12 pilotato dal magnate romeno Dan Petrescu era partito domenica scorsa poco dopo le 13 dall'aeroporto di Linate, a Milano, ed era diretto ad Olbia. Le otto persone a brodo dovevano trascorrere qualche giorno in Sardegna, nella villa dell'imprenditore. L'aereo turistico si è schiantato contro un edificio in costruzione, fortunatamente vuoto, sfiorando una tragedia ancora peggiore: il giorno dopo infatti l'edificio sarebbe stato pieno di operai al lavoro. Le fiamme e il fumo erano visibili anche a chilometri di distanza.

Chi sono le vittime dello schianto

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In totale nello schianto sono morte otto persone. Oltre all'imprenditore romeno alla guida dell'aereo, tra le vittime dello schianto c'è anche l'italiano Filippo Nascimbene che doveva passare qualche giorno nella villa del miliardario. L'uomo era a bordo insieme alla moglie Claire Alexandrescou, cittadina francese, al figlio di appena un anno, Raphael, e alla nonna del piccolo, Miruna Anca Wanda Lozinschi. A perdere la vita nell'incidente aereo anche la moglie del ricco imprenditore romeno, Regina Dorotea Balzat Petrescu, di 65 anni con cittadinanza francese e il figlio della coppia di 30 anni, Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera. L'ultima vittima è un amico del figlio dell'imprenditore, il canadese Julien Brossard. Ma chi era Dan Petrescu? L'imprenditore era uno degli uomini più ricchi della Romania. Tutti nel suo Paese lo conoscono: era soprannominato il "miliardario ombra" e il suo impero era stimato tre miliardi di euro. Non era però solito mostrare le sue ricchezze: guidava auto non di lusso e spesso usava anche gli autobus per spostarsi. Ora in tanti si chiedono a chi andrà la sua eredità: oltre ai beni mobili e immobili, con un patrimonio che va tra i due e i tre miliardi, ci sono anche alcune quote nella società Rocar e la rete di ipermercati e centri commerciali che Petrescu controllava. Attualmente l'unica erede è la madre di 98 anni. Accanto a lei ci sarebbe anche Anca Surugiu, che il sito "ObservatorNews", definisce "il braccio destro" e che potrebbe ricevere parte di questo patrimonio.

Le testimonianze: Abbiamo visto i corpi di due passeggeri, è stato sconvolgente

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"Siamo stati i primi ad accorrere sul posto. Ho visto il corpo di un bambino e quello di un'altra persona. È stato sconvolgente". La testimonianza di Mina Ishak, titolare del ‘Crazy Pizza', pizzeria che si trova in via Marignano, a San Donato, poco lontana dal luogo dell'incidente, è una delle tante. Sono moltissime le persone che nel primo pomeriggio, poco dopo lo schianto avvenuto intorno alle 13, hanno assistito all'incidente chiamando subito i soccorsi. "Ho sentito i vetri delle finestre tremare". A raccontarlo è Giuseppe, ragazzo di 26 anni, che abita poco lontano dal luogo dello schianto dell'aereo da turismo con otto persone a bordo. Aveva dichiarato di aver sentito "un aeroplano che stava per cadere, le eliche che si fermavano". "Ho aperto la finestra e come nei film, ho visto una grande colonna di fumo alzarsi. E ho chiamato i soccorsi".

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