Adescava minorenni sotto il profilo di “Cattivissima Giulia”: confermati 19 anni di carcere
Si nascondeva sotto il falso profilo di "Cattivissima Giulia" per adescare e violentare minorenni: oggi, lunedì 28 giugno, un 50enne originario di Codogno è stato condannato dalla terza sezione d'appello del tribunale di Milano a 19 anni di carcere. L'uomo era stato arrestato nel 2019 dopo che, per tre anni, aveva abusato di tre ragazzine dagli undici ai tredici anni. Episodi di violenza che la stessa Procura definì "un film dell'orrore".
L'uomo aveva obbligo le vittime ad atti sessuali
Per anni l'uomo aveva obbligato le tre vittime ad atti sessuali per evitare di subire le vendette di "Cattivissima Giulia". Aveva addirittura inscenato il suicidio di una delle tre. All'epoca dei fatti – l'uomo viveva con i suoi genitori e soffriva di disturbi psichici – aveva adescato la figlia di alcuni vicini di casa attraverso i social, per poi coinvolgere anche due sue amiche. Tutte le violenze sessuali, che avvenivano nella sua abitazione, venivano poi riprese. Le denunce sono scattate grazie a un'insegnante. Da quel momento si sono aperte le indagini condotte dal procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e dal pubblico ministero Alessia Menegazzo.
È la sentenza più alta mai data in Italia per questi reati
Il Tribunale di Lodi aveva condannato l'uomo a 19 anni di carcere il 6 ottobre 2020. Oggi, la terza sezione d'appello del tribunale di Milano, presieduta dal giudice Renata Peragallo insieme ai giudici Edoardo Veronelli e Francesca Marcelli, ha confermato la sentenza. Si tratta della condanna più alta inflitta in Italia per reati legati alla produzione di materiale pedopornografico e abusi sessuali su minori.