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Abusa di una 12enne per cinque volte: come un informatico è riuscito ad adescarla sui social

Un uomo di 40 anni residente a Cremona, incensurato, è stato arrestato con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale: avrebbe sedotto una dodicenne via chat per farsi inviare foto e video, e abusare infine di lei.
A cura di Francesca Del Boca
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Prima le chat, poi la richiesta di immagini sempre più spinte. Fino agli incontri sessuali veri e propri, avvenuti a casa della minorenne.

A seguito delle indagini condotte dalle Squadre Mobili di Ancona e Cremona, e scattate dopo la denuncia dei genitori della minorenne all’inizio di aprile di quest’anno, un quarantenne residente a Cremona è stato condotto agli arresti domiciliari. Sull'uomo, che è incensurato e lavora come informatico, piombano adesso le accuse di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale.

La relazione telematica in chat con la dodicenne

Secondo gli inquirenti, l’estate scorsa il quarantenne avrebbe conosciuto la dodicenne in rete, senza mai nascondere la sua età. Dopo averla agganciata, tra i due sarebbe iniziata così una relazione telematica: in questo modo l'uomo avrebbe sedotto la sua giovanissima preda, ottenendo in cambio continui video e fotografie osé.

Ma non solo. Il quarantenne oggi ai domiciliari si sarebbe addirittura messo in viaggio per Ancona, luogo di residenza della minorenne, e l'avrebbe incontrata per ben cinque volte.

Il materiale pedopornografico e gli arresti domiciliari

All’alba del 21 aprile scorso, gli investigatori si sono presentati a casa del quarantenne per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Ancona, ma lui non c’era. I poliziotti lo hanno rintracciato nel pomeriggio a Forlì, dove stava trascorrendo alcuni giorni in compagnia di un amico. Da Forlì l’uomo è stato riportato a Cremona, e messo ai domiciliari.

In attesa del processo, gli inquirenti hanno riferito intanto che “la perquisizione digitale esperita sugli apparecchi elettronici in uso all’arrestato, fatta anche con l’ausilio di un informatico di Ancona, ha permesso di rinvenire e sequestrare ulteriore materiale utile per le indagini”.

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