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Adesca una bambina di 11 anni sui social poi abusa di lei, 25enne condannato a 5 anni di carcere

Un giovane di 25 anni è stato condannato per il reato atti sessuali con minorenni. Avrebbe adescato una bambina di 11 anni su Snapchat per poi portarla a casa e costringerla a consumare rapporti sessuali completi.
A cura di Fabio Pellaco
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Un 25enne residente nel Varesotto è stato condannato a cinque anni di carcere per aver adescato una bambina di 11 anni sui social network. Oltre a scambiarsi messaggi e fotografie a sfondo sessuale il giovane era riuscito a portare la bambina nella sua abitazione dove ha avuto con lei rapporti sessuali completi.

Ha abusato di una bambina adescata sui social

L'indagine della Procura di Varese è partita in seguito alla denuncia presentata ai Carabinieri dalla madre e dalla sorella di Alice (nome di fantasia per tutelare la sua privacy). Nella serata in cui si sono consumati gli abusi sessuali, la bambina era stata riaccompagnata a casa dal padre del 25enne. Un fatto che aveva destato più di una preoccupazione nella famiglia dell'11enne.

Gli inquirenti hanno scoperto che il 25enne aveva adescato la bambina su Snapchat, un social network molto diffuso tra i giovanissimi che permette di inviarsi immagini, brevi video e messaggi di testo visualizzabili solo per 24 ore.

Il giovane non si sarebbe limitato a scambiare foto e video, ma avrebbe portato l'11enne all'interno dell'appartamento dove vive con i suoi genitori. La sera degli abusi erano presenti in casa quando il 25enne si è appartato nella sua camera e ha costretto la bambina ad avere rapporti sessuali con lui.

Condannato a cinque anni di carcere

Lo scorso marzo il 25enne è stato arrestato su disposizione della Procura di Varese, con l'accusa di atti sessuali con minorenni, e condotto in carcere. I suoi legali, Rosanna Zema e Francesco Rossini, hanno optato per il processo con rito abbreviato. Il giovane è così finito davanti al giudice per rispondere delle contestazioni a suo carico.

L'11 ottobre il giudice dell'udienza preliminare, Stefania Pepe, ha emesso la sentenza di condanna a cinque anni di reclusione, così come richiesto dalla pubblica accusa. Il giovane ha potuto beneficiare di uno sconto di pena, come previsto nel caso del processo con rito abbreviato, e delle attenuanti generiche.

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