Adesca bambini online fingendo di essere “Alessia”: arrestato lo speaker radiofonico Andrea Piscina
È stato arrestato con l'accusa di "produzione di materiale pedopornografico" e di "violenza sessuale" lo speaker radiofonico Andrea Piscina. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il 25enne milanese tra metà 2021 e metà 2023 fingendo di essere una ragazza di circa 16 anni di nome "Alessia" avrebbe adescato bambini e ragazzini d'età compresa tra i 9 e i 14 anni promettendo di farsi vedere nuda in videochiamate online, inducendoli a loro volta a mostrarsi nudi e a compiere atti di autoerotismo. Su richiesta del pm Giovanni Tarzia, la giudice per le indagini preliminari Ileana Raimundo ha disposto per Piscina l'arresto in carcere.
Le videochiamate e le "miniature" generate automaticamente
La prima denuncia risalirebbe all'estate del 2023, quando la madre di un ragazzino di 13 anni si era accorta del suo cambio d'umore e si era insospettita del fatto che stesse sempre più spesso chiuso in bagno con il telefono. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Piscina lo aveva di persona tempo prima.
Lo scorso mese, gli investigatori hanno perquisito lo speaker radiofonico, e conduttore di Radio Rtl 102,5. Il 25enne quel giorno aveva consegnato un cellulare in cui risultavano cancellate le attività multimediali di chat e videochiamate su Instagram e Omegle. Tuttavia, Piscina non sapeva che quando faceva una videochiamata, il sistema operativo del suo cellulare generava automaticamente "miniature" dell'anteprima dell'immagine reale conservandole anche dopo che l'immagine fosse stata cancellata.
Quelle oltre mille immagini costituirebbero, secondo gli inquirenti, le prove delle altrettante conversazioni con esplicito contenuto pedopornografico avute con ragazzini e bambini d'età compresa tra i 9 e i 14 anni.
Le indagini degli investigatori
Come spiegato dal Corriere della Sera, tra metà 2021 e metà 2023 Piscina avrebbe usato lo stesso tipo di approccio per avvicinarsi ai ragazzini. Attraverso un avatar, riusciva a fingere di essere una 16enne di nome "Alessia" che prometteva di mostrarsi nuda inducendo le sue vittime a fare lo stesso e a compiere atti di autoerotismo.
Questo, secondo gli inquirenti, sarebbe "violenza sessuale". Il 25enne, infatti, seppur con il consenso dell'altra persona, lo ingannava fingendo di essere chi non era. Inoltre, a Piscina viene contestata la "produzione" di materiale pedopornografico, che sarebbe provata dalle "miniature", ma non la "detenzione" perché le chat sarebbero state cancellate.
Per la gip Raimundo, che ha firmato l'ordinanza, la custodia cautelare in carcere sarebbe necessaria per via dell'utilizzo di un servizio svizzero di crittografia che sarebbe impermeabile alle richieste dell’autorità giudiziaria.