“Acqua bollente o gelata, piccioni in sala mensa e coperte di carta”: le condizioni di vita nel Cpr di Milano
Nel cpr di Milano l'acqua è un lusso, il cibo è scarso o andato a male, le coperte sono di carta. Anche in pieno inverno. Sono alcune delle condizioni denunciate dall'associazione Naga e dalla rete Mai più lager – No ai cpr nel rapporto Al di là di quella porta, pubblicato lo scorso 25 ottobre.
Fanpage.it ha documentato spesso il mancato rispetto dei diritti umani di base in queste strutture. Ci sono video testimoniano la presenza di persone che non riescono a reggersi in piedi, e diverse inchieste hanno mostrato una sovra somministrazione di psicofarmaci.
Il dossier, frutto di un anno di monitoraggio in tutti i cpr d'Italia da parte degli attivisti, ha messo nero su bianco sospette violazioni del diritto alla salute, esempi di presunte irregolarità amministrative, e ha descritto gli spazi in cui sono collocati i migranti.
Come sono fatti gli spazi del cpr
Il cpr di via Corelli è diviso in settori detti moduli abitativi. Secondo quanto emerge dal rapporto, sono due quelli attualmente in funzione. Ognuno, di circa 20 metri quadri, ha 7 stanze da 4 persone, un bagno e un cortile. Le stanze sono sono dotate di armadietti a vista murati e senza le ante. I bagni non hanno le porte ma – si legge nel report – "separé di plastica bianca, aperti in alto e in basso". L'acqua corrente arriverebbe a tratti, e denunciano gli attivisti, sarebbe "solo gelata o solo bollente". Periodicamente, inoltre, comparirebbero "cartelli con la scritta acqua non potabile".
Per la cura della persona, ogni ospite riceve un kit d'ingresso con biancheria intima che, da quanto rilevato dagli attivisti, è fatto di indumenti "già usati da altri e nella maggioranza dei casi vengono rifiutati". In ogni letto c'è solo una coperta di carta, anche d'inverno.
Il cibo e le condizioni igieniche
In passato, è stato documentato il ritrovamento di vermi nel cibo servito all'interno del cpr di Milano. Ora il rapporto Al di là di quella porta denuncia la distribuzione di vaschette alimentari in cui il pasto preconfezionato sarebbe "poco e maleodorante".
Le associazioni segnalano anche le scarse condizioni igieniche della struttura. Nella sala mensa, con tavoli e sedie inchiodati per terra, ci sarebbero "piccioni che pasteggiano sul pavimento", approfittando degli avanzi di cibo caduti sul pavimento. "Così – scrivono Naga e Mai più lager nel loro rapporto – si susseguono ore interminabili in un cpr che metterebbero a repentaglio la salute fisica e mentale di chiunque. Anche nella ‘civile' e ‘moderna' Milano, ‘modello di accoglienza'".