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Accusò Massimo Bossetti, da 26 giorni Loredano Busatta in sciopero della fame: “In carcere abusi quotidiani”

Loredano Busatta sta portando avanti lo sciopero della fame da 26 giorni. Detenuto a Verziano per una serie di rapine, in una lettera al Giornale di Brescia ha spiegato i motivi della protesta.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Chiuso nel carcere di Verziano (Brescia) per una serie di rapine, Loredano Busatta sta portando avanti da 26 giorni uno sciopero della fame. Il 60enne bergamasco, già conosciuto per essere stato l'accusatore di Massimo Bossetti, il muratore condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio con il quale ha condiviso la cella per un periodo, ha spiegato il motivo della sua protesta in una lettera inviata alla redazione del Giornale di Brescia. In poche righe ha raccontato di una presunta ingiustizia che avrebbe subito a giugno e che da quel momento ogni sua richiesta viene rifiutata o archiviata.

Il diverbio con un agente a giugno

Non è la prima volta che Busatta si trova in carcere. Nell'agosto del 2016 era stato arrestato nemmeno un mese dopo essere tornato in libertà. Dal 2021 il 60enne è detenuto a Verziano e nei giorni scorsi la sua famiglia ha contattato l'associazione Sbarre di Zucchero che si occupa della tutela dei diritti dei detenuti. Poi lui stesso, in una lettera inviata al Giornale di Brescia, ha spiegato perché ormai 26Abusi  giorni fa ha deciso di iniziare uno sciopero della fame.

Tutto avrebbe avuto inizio a inizio giugno. Durante le solite procedute per l'acquisto di beni personali per l'igiene e per la salute, Busatta avrebbe avuto un diverbio con un agente penitenziario. Secondo il 60enne, la discussione si sarebbe svolta con toni pacati, ma dopo quell'episodio "tutte le mie richieste sono state rifiutate o archiviate" e questo senza ricevere alcuna comunicazione.

"Istigano a reazioni violente"

Nella missiva Busatta racconta di aver subito "abusi, soprusi e torture psicologiche quotidiane" da parte di alcuni agenti di polizia penitenziaria. Comportamenti che, ritiene il 60enne, "istigano a reazioni violente". Per questo motivo ha inviato un esposto alla direzione del carcere e al Garante per i detenuti in cui spiega la sua situazione.

Nel frattempo, Busatta continua con il suo sciopero della fame. Le sue condizioni sono costantemente monitorate dai medici del carcere e, da quanto risulta, i suoi paramenti vitali sono nella norma.

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