Accusato di violenza sessuale, droga e minacce: sacerdote patteggia un anno e 8 mesi
Ha patteggiato un anno e otto mesi con pena sospesa, il sacerdote di Desenzano del Garda (Brescia) che era accusato di violenza sessuale, minacce e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Il prete era stato denunciato da una donna, che è stata risarcita. I fatti risalgono al 2023. Nella notte tra l'1 e il 2 agosto, una donna transgender era scappata dall'abitazione del parroco gettandosi dalla finestra. Sul posto erano intervenuti gli agenti del commissariato di Desenzano che, una volta entrati in casa, avevano trovato alcuni grammi di cocaina. Poche ore dopo la giovane lo aveva denunciato per violenza sessuale.
È stato poi scoperto che qualche giorno prima era stata presentata un'altra denuncia ai carabinieri di Desenzano. Un ragazzo ha raccontato agli investigatori di aver conosciuto il parroco nel 2020 e precisamente su una applicazione di incontri. I due avevano concordato alcune prestazioni sessuali a pagamento. Alla richiesta di saldare il conto, il prete l'avrebbe minacciato. Da queste due denunce, è quindi partita l'inchiesta giudiziaria per violenza sessuale sessuale, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e minacce.
Il sacerdote sessantenne, che non celebra più, ha poi raccontato agli inquirenti degli incontri a pagamento e della droga, ma ha raccontato di non aver mai molestato la donna che lo ha denunciato per violenza. Nella mattinata di oggi, venerdì 20 settembre, ha patteggiato un anno e otto mesi con la sospensione della pena. Per il momento è tornato a vivere sul Garda.