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Processo Morgan per stalking

Accusato di stalking da Angelica Schiatti, Morgan è stato ammesso alla giustizia riparativa: cosa succederà ora

Il cantautore Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, è stato ammesso alla giustizia riparativa nel processo per stalking nei confronti di Angelica Schiatti che lo aveva denunciato nel maggio 2020.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, venerdì 27 settembre, si è svolta un'udienza nei confronti del cantautore Morgan, all'anagrafe Marco Castoldi, accusato di stalking dalla cantautrice Angelica Schiatti. Nell'ultima udienza, l'imputato aveva chiesto di poter essere ammesso alla giustizia riparativa: si tratta di una forma di risoluzione del conflitto che è complementare al processo. È basato sul contatto diretto tra le parti e prevede l'aiuto di un mediatore imparziale. Potrebbe essere previsto una riduzione della pena. Morgan quindi farà un percorso di riabilitazione con psicologi ed educatori che dovrebbe poi culminare con l'incontro con la vittima o con una vittima di un reato simile.

Schiatti e la sua avvocata, Maria Nirta, si sono sempre opposte a questa tipologia di richiesta. Nonostante questo nella giornata di oggi, venerdì 27 settembre, il giudice ha ammesso Morgan a questo percorso. La prossima udienza si svolgerà il 14 marzo a Milano.

"Siamo felici dell'accoglimento dell'istanza di invio delle parti al centro per la giustizia riparativa e mediazione penale. Il signor Castoldi e anche la signora Schiatti, quale presunta vittima, saranno invitati in questo centro dove gli operatori dovranno verificare la fattibilità del programma. Entrambi dovranno assumere il consenso per lo svolgimento del programma. Vedremo se la persona offesa intenda magari provare a vedere se con questo strumento si possono risolvere le questioni che derivano dai fatti per cui si sta procedendo. Castoldi le ha già fatto delle scuse formali, aveva proprio proposto questa conciliazione, non solo simbolicamente, ma anche di assunzioni di impegni e da un punto di vista economico", ha spiegato a Fanpage.it l'avvocata Rossella Gallo, che difende Morgan.

"La giustizia riparativa non è un metodo alternativo alla giustizia ordinaria. Può influire in caso di un'eventuale condanna sul tema della commisurazione della pena, può portare a un effetto riparativo, nel caso ci sia si raggiunga, dopo questo programma, l'idea comune di accettare, come effetto riparativo e simbolico, le scuse e l'impegno a non avere condotte che possono riprodurre quel tipo di effetto. Al momento sono contestati presunti fatti finiti a settembre 2021. Sono comunque tre anni che non succedeva nulla. Anche nell'eventualità in cui la presunta vittima non dovesse esprimere il consenso all'adesione al programma, potrebbe comunque proseguire il signor Castoldi. La finalità è ripristinare un legame spezzato tra le parti, ma anche con la società, che non significa ammissioni di responsabilità, però ricordando che si tratta di un presunto stalking di tipo epistolare e presunte diffamazioni. Non ci sono altri tipi di reati contestati, questo tengo a ribadirlo. Castoldi deve fare un percorso, ci crede veramente e non ha nessun tipo di interesse. Se ha fatto il post o video "I cattivi" con riproduzione di immagini di dominio pubblico di 16 personaggi pubblici del mondo artistico e dello spettacolo, lo ha fatto in forma artistica e anche un po' ironica per  sdrammatizzare una situazione orrenda che gli è capitata e che gli ha fatto pure perdere il lavoro soprattutto per colpa di questa ondata mediatica che, a nostro avviso, è stata scellerata".

Sul caso si è espressa anche l'avvocata Nirta che difende Schiatti: "La nostra posizione già la conoscete. Per noi è un percorso non percorribile. Non ci sono proprio gli estremi per mediare né si può costringere una vittima a sedersi di fronte a chi l'ha perseguitata. È inaccettabile un sistema che da una parte invita le donne a denunciare e poi d'altro canto le invita a sedersi con chi le ha stalkerizzate e molestate. Ci sono anche dei social attivi in questi giorni, che sono consultabili da tutti perché sono pagine pubbliche, e mi chiedo se da questi si nota un ravvedimento spontaneo, un pentimento p una volontà di cambiare rotta. È sotto gli occhi di tutti che, anche nell'ultimo periodo, ha continuato a inveire contro la signora dandole della: tossica, fuori di testa, starfucker e quant'altro. Però andiamo alla giustizia riparativa. Queste sono le incongruenze dello Stato italiano. So sicuramente che per nessun motivo la mia cliente  si sentirà sicura a sedersi con il signor Castoldi".

"La mia cliente verrà chiamata dall'istituto di Giustizia riparativa di Milano e verificare se ci sarà o meno la sua adesione per questo programma. Non si procederà comunque prima del 14 marzo. Per un codice rosso denunciato nel 2020, continueremo a parlarne nel 2025".

(Ha collaborato Simone Giancristofaro)

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