Accusato di aver ucciso due pazienti covid: l’ex primario chiede il processo immediato
Ha rinunciato all'udienza preliminare: Carlo Mosca, l'ex primario dell'ospedale di Montichiari – accusato di aver ucciso due pazienti ammalati di Covid a marzo 2020 nel pieno della prima ondata – ha chiesto il processo immediato. Il medico ha quindi, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Giornale di Brescia", rinunciato ad aspettare il parere del giudice che poteva verificare la fondatezza delle accuse. Il processo inizierà il prossimo 1 dicembre.
L'inchiesta è partita da una segnalazione
Mosca è accusato di aver provocato la morte del 79enne Angelo Paletti e del 61enne Natale Bassi con delle iniezioni letali. Dalle autopsie è emerso che, nei loro corpi, fossero presenti tracce di Profopol e Succinilcolina utilizzati in anestesia, ma che – soprattutto nel caso di persone con problemi respiratori o intubati – hanno un effetto paralizzante e possono portare alla morte. Dell'uso dei medicinali, non c'è nessuna tracce nelle cartelle cliniche. L'inchiesta si è aperta dopo una segnalazione da parte di un dipendente dell'ospedale. Dalle indagini degli inquirenti è emerso, che alcuni infermieri discutessero spesso delle richieste dell'ex primario e dell'uso spropositato dei farmaci incriminati.
Si trova ancora agli arresti domiciliari
Secondo la procura di Brescia, l'uomo avrebbe agito "con piena volontà di uccidere": il suo obiettivo sarebbe stato quello di liberare posti letto, ma anche risorse umane. Mosca al momento si trova agli arresti domiciliari, nonostante per tre volte sia stato chiesto l'annullamento della misura cautelare. Richiesta sempre rigettata. Dagli accertamenti degli inquirenti, era anche emerso che l'uomo – una volta saputo delle indagini – avrebbe chiesto di mentire per lui. Fin dall'inizio Mosca ha però affermato di essere innocente.