Accusato di aver provato a riprendere due minori nella doccia, l’ex schermidore Cassarà chiede il rito abbreviato
Andrea Cassarà, l'ex schermidore accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico, ha preannunciato – attraverso il suo avvocato Enrico Cortesi presente all'udienza preliminare – che chiederà di poter essere processato con rito abbreviato. Il giudice deciderà nel corso della prossima udienza, che si svolgerà il 18 febbraio.
Il giudice dell'udienza preliminare Andrea Guerrerio ha ammesso la costituzione di parte civile di due ragazzine di 17 anni, entrambe presunte vittime. Non è stata invece ammessa la federazione italiana scherma. Le due minorenni hanno accusato Cassarà nell'autunno di un anno fa, il 20 ottobre 2023. Stando a quanto hanno raccontato, l'ex campione avrebbe cercato di riprenderle mentre si stavano facendo la doccia nel centro sportivo San Filippo.
"Dopo essersi introdotto nello spogliatoio" dove non ci sarebbe stato nessuno, avrebbe "azionato la fotocamera del suo telefono cellulare" e avrebbe "introdotto il dispositivo" attraverso un varco con la zona docce in cui c'erano "due ragazzine di sedici anni completamente svestite". È quindi accusato di "atti idonei e diretti in modo non equivoco a riprenderle nude".
Nella prossima udienza Cassarà dovrebbe rilasciare alcune dichiarazioni spontanee. Dalla relazione tecnica condotta sullo smartphone, depositata dal consulente del pubblico ministero, non emergerebbero tracce di file cancellati: "Nego con fermezza gli addebiti che mi vengono contestati dalla Procura di Brescia e confido che verrà al più presto accertata la mia estraneità ai fatti. Mi difenderò in tutte le sedi dalle accuse", aveva detto alcuni mesi fa.