Accusato di aver avuto rapporti sessuali con 3 ragazzine minorenni, 36enne non risponde alle domande del gip
Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 36enne finito agli arresti domiciliari con l'accusa di prostituzione minorile, produzione e detenzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale ai danni di minori. L'uomo, residente a Palazzolo (in provincia di Brescia) non ha risposto alle domande che gli ha posto la gip Francesca Grassani durante l'interrogatorio di convalida e non ha richiesto misure alternative.
L'accusa della moglie e gli accertamenti dei carabinieri
L'indagine era stata avviata dai carabinieri della Compagnia di Chiari, coordinati dal pubblico ministero Alessio Bernardi, in seguito alla denuncia presentata in Procura dalla moglie del 36enne. La donna, che ha già avviato l'iter di divorzio dal marito, lo accusava di revenge porn ed estorsione a sfondo sessuale. Sarebbe capitato, infatti, che il 36enne non le riconsegnasse la figlia se non dietro l'invio di filmati porno.
Mentre i carabinieri accertavano la veridicità delle accuse mosse dalla donna, hanno acquisito i dispositivi in uso al 36enne. Proprio durante le analisi, sono state trovate foto e anche video pornografici che avevano come protagoniste ragazzine di età compresa tra i 12 e i 14 anni.
Il racconto delle vittime
Sentite in audizione protetta, le sei vittime che sarebbero state accertate finora hanno ammesso di aver condiviso con quell'uomo foto e video, sostenendo, però, di non conoscere la sua vera età né che fosse sposato e che avesse una figlia. Le ragazze avrebbero inviato le immagini al cellulare del 36enne durante le ore notturne.
Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, tre delle vittime avrebbero consumato con il 36enne anche rapporti sessuali completi. Questi sarebbero avvenuti in un boschetto, sempre nelle ore notturne. Il 36enne è stato, dunque, arrestato all'alba del 13 agosto su richiesta del pm Bernardi e in questo momento si trova agli arresti domiciliari.