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Accusati di tratta e commercio di schiavi, una vittima: “Costretta alla prostituzione e lasciata senza cibo”

Un uomo e una donna sono stati accusati a Cremona di tratta e commercio di schiavi. Una ragazza di 27 anni che, otto anni fa, era stata fatta arrivare dalla Nigeria in Italia con la promessa di lavorare come baby sitter ha detto di essere stata “picchiata, minacciata di morte, costretta alla prostituzione e lasciata senza cibo”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un uomo e una donna, fratello e sorella, sono stati accusati a Cremona di tratta e commercio di schiavi. Durante l'udienza che si è svolta davanti alla Corte d'Assise, è stata ascoltata una ragazza di 27 anni che, otto anni fa, era stata fatta arrivare dalla Nigeria in Italia con la promessa di lavorare come baby sitter. In realtà sarebbe stata "picchiata, minacciata di morte, costretta alla prostituzione e lasciata senza cibo".

Come raccontato dal quotidiano CremonaOggi, la 27enne all'epoca dei fatti aveva solo 19 anni. Oggi vive a Trieste, ha un figlio e lavora in un ristorante. All'epoca, dopo essere sbarcata a Lampedusa, è stata portata a Crema. A schiavizzarla, costrigendola a prostituirsi lungo le strade di Spino d'Adda, sarebbero stati i due fratelli di 35 e 37 anni. I due le avrebbero detto che avrebbe dovuto pagare 35mila euro per la sua libertà.

Inoltre le avrebbero detto che se non avesse pagato, i suoi familiari sarebbero stati uccisi. Sia lei che un'altra giovane sarebbero state picchiate diverse volte e sarebbero state lasciate senza cibo: "Spesso, quando mi ribellavo, venivo picchiata, anche con un manico di scopa".

Un giorno, un uomo l'avrebbe aiutata a lasciare la casa dove viveva con i due. Nel 2016 si è poi presentata negli uffici del Commissariato di Crema dove ha denunciato l'accaduto: i due fratelli sono stati rintracciati e fermati. Entrambi negano le accuse. La sentenza sarà pronunciata il 22 ottobre.

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