Accusati di aver minacciato e aggredito alcuni coetanei: fermati cinque minorenni a Milano
Ieri, giovedì 23 gennaio, la polizia di stato ha fermato a Milano cinque minorenni indiziati dei reati di percosse, minacce, lesioni e rapina in concorso nei confronti di altri minori.
La Polizia ha eseguito un’ordinanza applicativa di cinque misure cautelari nei confronti di giovani di età compresa tra i 16 e 17 anni. I ragazzi sarebbero infatti ritenuti gravemente indiziati dei reati di percosse, minacce, lesioni e rapina in concorso, con le aggravanti di aver commesso il fatto in più persone riunite, con armi e in danno di minorenni.
I reati contestati dalle forze dell'ordine risalgono a ottobre scorso quando in via degli Anemoni, nei pressi di un campetto da basket, un gruppo di sette ragazzi sarebbe stato aggredito da una decina di ragazzi e ragazze, anch’essi minorenni. Durante l’aggressione, dove sono state utilizzate anche bottiglie di vetro, due giovani sarebbero stati rapinati dei rispettivi monopattini e un terzo del suo cappellino. La restante parte del gruppo avrebbe inoltre subito minacce e un’aggressione fisica, a seguito della quale, un ragazzo avrebbe riportato la frattura delle ossa di un piede mentre, gli altri ragazzi, per i calci e pugni subiti, avrebbero riportato varie lesioni personali ed ematomi sul volto.
Stando alle prime testimonianze, le vittime avrebbero prontamente denunciato l'accaduto presso il commissariato di Lorenteggio dove poco dopo sarebbero iniziate le indagini per risalire all'identità degli aggressori. Questi, dopo essere venuti a conoscenza delle attività di indagine, avrebbero quindi ulteriormente minacciato le vittime cercando di convincerle a ritirare la denuncia.
A questo punto, gli agenti del Commissariato di via Primaticcio, attraverso le attività di controllo del territorio e l’analisi dei sistemi di video sorveglianza, sarebbero riusciti a identificare gli autori. Dei cinque giovani, ne sarebbero stati rintracciati quattro mentre l'ultimo sembra trovarsi attualmente all’estero. Nei confronti dei giovani è stata ora disposta l’applicazione della misura cautelare della permanenza in casa.