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Accusa l’uomo sbagliato di avergli rubato la bici, condannato l’influencer Gabriele Vagnato

Gabriele Vagnato, influencer e già inviato di Fiorello per Viva Rai 2, è stato condannato per diffamazione. In un video pubblicato su YouTube aveva condannato l’uomo sbagliato di avergli rubato la bici.
A cura di Enrico Spaccini
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Gabriele Vagnato (foto da LaPresse)
Gabriele Vagnato (foto da LaPresse)

È stato condannato a un anno di carcere, con sospensione della pena subordinata al versamento di 5mila euro di provvisionale, Gabriele Vagnato. Lo YouTuber e TikToker da quattro milioni di follower è stato ritenuto colpevole di diffamazione a mezzo stampa. Il 22enne aveva scambiato un artigiano milanese per un ladro di biciclette in un'inchiesta che aveva pubblicato a ottobre 2022 sul suo canale YouTube. "Ho dovuto cambiare casa", ha detto il signor Beppe al termine dell'udienza, "prendo ancora le medicine".

Il video incriminato

Il video si titolava ‘L'inseguimento finale con il ladro che mi ha derubato‘ ed è stato sottoposto a sequestro conservativo da parte della giudice Paola Braggion. Era il 2022 e Vignato, già inviato di Rosario Fiorello con Viva Rai 2, aveva deciso di applicare un rilevatore gps sotto il sellino di una bicicletta lasciata incustodita.

Il mezzo viene rubato e l'influencer si mette sulle tracce gps. Ad un certo punto, riprende per pochi istanti un cliente di un bar accusandolo in fase di montaggio di essere il ladro della bicicletta. Nonostante la famiglia dell'uomo avesse chiesto la pubblicazione di un video di smentita affermando che l'autore del furto non era il signor Beppe, Vagnato si sarebbe rifiutato.

La decisione della giudice

In Tribunale, i legali dello YouTuber avevano chiesto la sua assoluzione spiegando che non aveva alcuna intenzione di diffamare qualcuno e che nel fotogramma messo in rete l'artigiano non era riconoscibile.

La giudice monocratica della Settima sezione penale del Tribunale di Milano, però, ha accolto la richiesta dell'accusa. Vagnato è stato così condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) per diffamazione, disposto il sequestro di circa 6mila euro e il risarcimento di 25.400 euro per il 56enne vittima dell'errore.

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