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Accoltella un poliziotto alla stazione Lambrate di Milano, chiesti 13 anni e 4 mesi di carcere per Hamis Hasan

La Procura di Milano ha chiesto 13 anni e 4 mesi di carcere per Hamis Hasan. Il 37enne è accusato del tentato omicidio di Christian Di Martino, il poliziotto accoltellato l’8 maggio 2024 alla stazione di Lambrate.
A cura di Enrico Spaccini
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Christian Di Martino (foto da Facebook)
Christian Di Martino (foto da Facebook)

La pm di Milano, Maura Ripamonti, ha chiesto una condanna a 13 anni e 4 mesi di reclusione per Hassine Hamis. Il 37enne è accusato, tra le altre cose, del tentato omicidio di Christian Di Martino, il viceispettore della polizia che ha accoltellato la sera dell'8 maggio 2024 alla stazione di Lambrate. La sentenza del processo con rito abbreviato sarà emessa il prossimo 23 gennaio dalla gup Silvia Perrucci.

Il tentato omicidio di Di Martino

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, la sera dell'8 maggio Hamis, di nazionalità marocchina e irregolare sul territorio italiano, si trovava alla stazione ferroviaria di Lambrate a Milano. La polizia ferroviaria era intervenuta dopo che il 37enne, che stava scagliando alcune pietre contro i treni in movimento, aveva colpito alla testa con un sasso una donna che si trovava nei paraggi. Gli agenti, poi, avevano chiesto il supporto della polizia.

Di Martino era arrivato sul posto insieme ad altri due colleghi. Dopo aver provato a fermare Hamis con il taser, il viceispettore lo avrebbe bloccato fisicamente mentre il 37enne si stava avvicinando ai binari. Sarebbe stato in quel momento che l'uomo, tirando fuori un coltello con 20 centimetri di lama, lo ha colpito per tre volte. L'agente si era poi salvato grazie all'aiuto dei colleghi e a varie operazioni chirurgiche all'ospedale Niguarda di Milano.

Il coltello usato da Hamis per colpire Di Martino
Il coltello usato da Hamis per colpire Di Martino

Le accuse nei confronti di Hamis

Hamis ora sta affrontando il processo con rito abbreviato. La gup Perrucci ha respinto la richiesta della difesa di sottoporre il 37enne a perizia psichiatrica e Di Martino, assistito dall'avvocato Massimo Del Confetto, si è costituito parte civile. Le accuse nei confronti di Hamis sono molteplici: oltre al tentato omicidio, ci sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto del coltello, lesioni ai danni della donna colpita con un sasso, attentato alla sicurezza dei trasporti e danneggiamento di un treno regionale. Hamis è inoltre accusato di false attestazioni sull'identità, in quanto durante i vari controlli a cui è stato sottoposto negli anni si era presentato con 22 alias diversi.

Durante l'udienza del 16 gennaio, Hamis, difeso dalla legale Tiziana Bacicca, ha sostenuto di non essersi accorto che Di Martino fosse un poliziotto e di aver portato con sé un coltello perché era "perseguitato da alcune persone". Infine, durante le dichiarazioni spontanee il 37enne ha aggiunto che in quel periodo abusava di benzodiazepine.

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