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Accoltella sei passanti in pochi minuti alla stazione Centrale di Milano: 23enne a processo

Andrà a processo con rito abbreviato Abrahman Rhasi, il 23enne che lo scorso 6 marzo ha accoltellato 6 persone alla stazione Centrale di Milano. Una perizia psichiatrica ha confermato la sua capacità di intendere e di volere.
A cura di Enrico Spaccini
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Il 23enne che lo scorso 6 marzo ha ferito sei passanti nei pressi della stazione Centrale di Milano andrà a processo con rito abbreviato. Una perizia psichiatrica ha accertato la sua capacità di intendere e di volere, perciò potrà essere processato. Il ragazzo, Abrahman Rhasi, aveva detto di non ricordarsi nulla delle aggressioni perché sotto effetto di sostanze a base di benzodiazepina.

Le aggressioni del 6 marzo

La prima aggressione si era verificata intorno alle 17:30 nel sottopasso Mortirolo. Rhasi ha più volte avvicinato i passanti, soprattutto donne, per rapinarle con un coltello in mano. La seconda è andata in scena in via Gluck, poi ancora in via Sammartini e in viale Brianza.

Quattro aggressioni in tutto con sei persone ferite. Gli agenti della polizia sono riusciti a fermare il 23enne dopo un breve inseguimento e lo hanno portato subito in Questura.

"Sono stato io? Forse ero drogato o ubriaco"

Davanti al gip, Rhasi aveva confermato che quel pomeriggio era sotto l'effetto dell'alcol e di cinque pastiglie di Rivotril (a base di benzodiazepine). Aveva detto di non ricordarsi delle aggressioni di cui si è reso protagonista. Il 23enne, di origine marocchina, era senza fissa dimora. Secondo il racconto di alcuni testimoni, viveva in un sottopassaggio proprio nelle vicinanze della stazione Centrale.

Dopo l'arresto, era stato portato nel carcere di San Vittore. È stato poi sottoposto a perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di stare a giudizio. Gli esperti hanno confermato che Rhasi è in grado di intendere e di volere, anche se sono emersi un leggero ritardo cognitivo e la conferma dell'abuso di sostanze stupefacenti.

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