Accoltella l’ex moglie in casa e poi lo dice alla figlia: “Ho ucciso tua madre come promesso”
"Ti ho ucciso tua madre proprio come ti ho promesso". Sarebbero state queste le parole pronunciate da Paolo Vecchia nella notte del 13 settembre 2021, dopo aver ucciso la sua ex moglie Giuseppina Di Luca. Lo ha riferito una delle due figlie della coppia che in aula al Tribunale di Brescia ha ricostruito quanto è accaduto. Il processo a carico del 52enne si è aperto nel luglio scorso, ma già la notte dell'omicidio si consegnò volontariamente alle forze dell'ordine.
"Dimmi che non lo hai fatto"
"Stavo dormendo a casa e sono stata svegliata da mio padre", ha raccontato la figlia, "è entrato in camera in modo brusco, era tutto sporco di sangue". Poi l'ammissione.
Vecchia e Di Luca si stavano separando in quei giorni. La 46enne aveva già abbandonato la loro abitazione a Sabbio Chiese, dove aveva vissuto per 26 anni, ed era andata a vivere con la figlia più piccola ad Agnosine, nel Bresciano, in attesa di terminare le pratiche della separazione.
L'omicidio ad Agnosine
Quella sera Vecchia l'avrebbe raggiunta in casa, l'avrebbe poi inseguita per le scale per poi accoltellarla alla gola, al petto e al torace. Sarebbe, quindi, passato per casa dove avrebbe raccontato la cosa alla figlia Tanya e infine si è consegnato alle forze dell'ordine. All'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, poche ore più tardi, ha ammesso l'omicidio fornendo una sua versione dei fatti.
"Avevamo idealizzato il linguaggio di mio padre, diceva ogni giorno che l’avrebbe uccisa", ha aggiunto la donna davanti alla Corte, "siamo cresciute in questo clima, pensavamo parlasse e basta dato che ormai erano la quotidianità". Le due sorelle si sono costituite parte civile nel procedimento davanti alla prima sezione penale della Corte d'Assise. Vecchia deve rispondere di omicidio volontario aggravato e maltrattamenti nei confronti delle due figlie.