Accoltella l’ex moglie e uccide il padre di lei a Varese, Manfrinati: “Giustizia è fatta, ora sto bene”
"Giustizia è fatta. Ora sto bene". L'ha detto nell'interrogatorio al gip di Varese Marco Manfrinati, ex avvocato di 40 anni, arrestato lunedì scorso per l'omicidio di Fabio Limido, ex suocero di Manfrinati, e il tentato omicidio della ex moglie, ferita al volto con svariate coltellate.
A spingerlo in via Ciro Menotti, dove si è compiuta la violenta aggressione, secondo quanto dichiarato dall'uomo sarebbe stata la mancanza del figlio che non poteva vedere in virtù del divieto di avvicinamento all'ex moglie, ai suoceri e al bambino. "Io chiedevo solo di fare il padre, altrimenti questo non sarebbe successo. Vorrei chiedere scusa a lei, e poter vedere mio figlio", ha dichiarato il 40enne.
E ancora. "Non volevo uccidere, l'ho colpita più volte quando è caduta a terra ma poi mi sono fermato, e stavo pensando di andare a costituirmi in Questura", ha raccontato l'ex avvocato al gip Alessandro Chionna. Sarebbe stato l'arrivo dell'ex suocero, intervenuto a suo dire con una mazza da golf (gridando Ti ammazzo, bastardo e infrangendo i vetri della macchina dell'ex genero) a spingerlo a scendere dalla macchina e a ritornare indietro: è in questo momento che sferra una coltellata letale al fianco del 71enne, per poi colpirlo ancora mentre è crollato in un cespuglio, ferito ormai a morte.
"Ho portato il coltello con me per difendermi da lui e dalla sua famiglia, quelli sono pericolosi", ha proseguito poi Manfrinati. Che, all'arrivo della moglie della vittima sul posto, ha sbeffeggiato la donna. "Come sta adesso tuo marito?", le si è rivolto ridendo, mentre veniva portato via dagli agenti di polizia.