Accoltella la sua insegnate a scuola, il 17enne è indagato per tentato omicidio
Dovrà rispondere di tentato omicidio e non di lesioni gravissime il 17enne che nella mattinata di oggi lunedì 5 febbraio ha accoltellato la sua professoressa che lo segue come tutor all'ingresso dell'istituto professionale Enaip (ente nazionale Acli istruzione professionale) di via Giulio Uberti a Varese. In queste prime ore di indagini è arrivata la notizia della Procura del cambio del capo di imputazione: si aggrava così la posizione del ragazzo che è già stato sentito in Questura con i genitori e ora si trova nel carcere dei minori Beccaria di Milano.
Si indaga sul movente del gesto
Stando ai primi accertamenti degli agenti di polizia della Squadra Mobile di Varese, il 17enne non risulta avere precedenti, né essere a carico dei Servizi Sociali del Comune. Così come il giovane non avrebbe avuto altri accessi d'ira in passato né vi sarebbero stati particolare episodi con l'insegnante presa di mira che lo seguiva come tutor. Resta quindi ancora da capire perché il giovane sia stato autore di un gesto simile.
La scuola tramite un comunicato stampa ha fatto sapere che la direzione di è "attivata per dare ai ragazzi e ai docenti un supporto psicologico al fine di affrontare al meglio la situazione". Il ragazzo che ha aggredito la docente, si legge nella circolare, "è sempre stato seguito con competenza e professionalità dalla scuola e accompagnato per il miglioramento delle sue competenze psico-attitudinali".
Intanto il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara ha precisato che "lo Stato dovrà costituirsi parte civile per il danno di immagine arrecato con questa aggressione, perché chi aggredisce un suo docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere".
Come sta l'insegnante accoltellata da un alunno
L'insegnante resta ancora ricoverata in ospedale dove è arrivata cosciente. Non sarebbe mai stata in pericolo di vita ma alla schiena ha almeno tre ferite da arma da taglio: il coltello è stato ora sequestrato e sottoposto ad accertamenti del caso.
A soccorrere per prima la professoressa è stata la collega Gabriella: "È stato tutto così veloce che non ci siamo accorti di nulla fino a quando lei non si è accasciata, fortunatamente ho fatto il corso di pronto soccorso", ha raccontato a Fanpage.it. Poi la donna ha precisato che prima dell'aggressione "non c'è stato nessun diverbio, niente che potesse far pensare a cosa sarebbe poi accaduto". Ora continueranno le indagini per capire nei minimi dettagli cosa sia successo.