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Accoltella la professoressa in classe, “messa alla prova” per il 17enne accusato di tentato omicidio

Per i prossimi 24 mesi, il 17enne che aveva accoltellato la prof dell’Enaip di Varese a febbraio dello scorso anno dovrà restare in comunità. Due anni di messa alla prova che, se portati a termine, estingueranno il reato di tento omicidio per cui è accusato il ragazzo.
A cura di Enrico Spaccini
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L'ingresso dell'istituto professionale Enaip di Varese (foto di Fanpage.it)
L'ingresso dell'istituto professionale Enaip di Varese (foto di Fanpage.it)

Il Tribunale per i Minorenni di Milano ha disposto due anni di messa alla prova per il ragazzo che nel febbraio del 2024 aveva accoltellato la sua professoressa in classe nell'istituto Enaip di Varese. Si tratta di un provvedimento che di fatto porta alla sospensione del processo che vede il giovane, che all'epoca dei fatti aveva 17 anni, imputato per tentato omicidio e che, se portato a termine in modo positivo, all'estinzione del reato.

La mattina del 5 febbraio, pochi minuti prima dell'inizio delle lezioni, il 17enne aveva colpito tre volte con un coltello serramanico da 10 centimetri la professoressa Sara Campiglio. La 58enne era stata ferita alle spalle e uno dei fendenti le aveva lesionato un polmone. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il ragazzo, con disturbo bipolare, depressione e problemi comportamentali, avrebbe aggredito l'insegnante perché aveva proposto la sua bocciatura, idea che era stata già accantonata in seguito a un colloquio con la famiglia.

Interrogato dal gip, il ragazzo aveva detto che non aveva "intenzione di ucciderla" e si era detto consapevole di aver fatto "un grosso sbaglio". La professoressa era stata dimessa dall'ospedale quasi tre settimane più tardi, dopo un lungo ricovero e un intervento chirurgico, dopodiché era tornata a insegnare a scuola.

Il Tribunale per i Minorenni ha stabilito che il 17enne deve restare in comunità per i prossimi 24 mesi di messa alla prova e potrà uscire solo per studiare o lavorare. Come riportato dal Corriere della Sera, la professoressa ha preferito non commentare la decisione dei giudici, mentre l'avvocato Fabrizio Busignani che la assiste ha espresso un sentimento di "amarezza", in quanto la famiglia del ragazzo non avrebbe "risarcito di un euro i danni patiti dalla mia assistita che ha rischiato di morire".

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