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Accoltella la moglie nel sonno, Maurizio Bolzoni condannato a un anno e 10 mesi

Maurizio Bolzoni aveva accoltellato sua moglie all’alba del 29 maggio dell’anno scorso a Binasco (Milano). Il 70enne è stato condannato a un anno e dieci mesi perché secondo il giudice ha capito cosa stava facendo e si è fermato in tempo.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

È stato condannato a un anno e dieci mesi Maurizio Bolzoni, il pensionato di 70 anni che all'alba del 29 maggio dell'anno scorso ha colpito con due fendenti sua moglie mentre stava dormendo nella loro casa di Binasco (nella Città Metropolitana di Milano). La Procura aveva chiesto per lui sei anni di reclusione per tentato omicidio, ma il giudice Pasquale Villani ha riconosciuto la "desistenza volontaria" nel gesto dell'uomo.

L'accoltellamento nel letto

Era stato lo stesso Bolzoni nei diversi interrogatori che si sono susseguiti a spiegare le motivazioni del suo gesto. Il 70enne viveva insieme alla moglie e la loro situazione economica non era facile, visto che andavano avanti con la sola pensione da metalmeccanico di lui. "Ho pensato alla nostra situazione di povertà e mi sono detto: la faccio finita", aveva dichiarato Bolzoni.

All'alba del 29 maggio, quindi, il 70enne ha impugnato un coltello da cucina e ha colpito la moglie all'addome due volte quando lei era ancora a letto. La donna, che non ha perso conoscenza, si è messa a urlare. Sarebbe stato in quel momento che Bolzoni si è reso conto di cosa stava facendo e si è fermato prima di ucciderla. In questa parte della storia, dove il 70enne smette di colpire la moglie e chiama il 118, secondo il giudice sussisterebbe la "desistenza volontaria".

Le condizioni della donna e il processo per il 70enne

All'arrivo dei sanitari e dei carabinieri, la donna era in bagno che si teneva le ferite con le mani. Non è mai stata in pericolo di vita, ma è rimasta in ospedale nel reparto di Terapia intensiva per diversi giorni. Il coltello non aveva toccato organi vitali ed è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni.

Durante il procedimento giudiziario, il 70enne è stato sottoposto a una perizia psichiatrica. Il perito della Procura, Giacomo Mongodi, ha concluso per una seminfermità di mente. Alla fine, Bolzoni è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a un anno e dieci mesi, mentre per la donna è stata stabilita una provvisionale da 6mila euro. Inoltre, per lui è previsa la libertà vigilata per un anno, poiché è ritenuto socialmente pericoloso.

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