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Accoltella la moglie 5 volte dopo una lite per il gatto, 57enne condannato a 8 anni di reclusione

Carmelo Marino è stato condannato a 8 anni per il tentato omicidio della moglie. Il 57enne aveva colpito 5 volte con un coltello la donna al termine di una lite per la sparizione del loro gatto.
A cura di Enrico Spaccini
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È stato condannato a 8 anni di reclusione Carmelo Marino, il 57enne accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie in seguito a una lite per il loro gatto. Originario di Messina, è stato processato con rito abbreviato a fronte di una richiesta di 10 anni avanzata dal pm Chiara Treballi. Il gup Pierpaolo Beluzzi ha anche disposto una provvisionale da 30mila euro per la vittima, Marina Viassone. La 53enne, che ora si trova in una comunità, non ha mai perdonato il marito nonostante le due lettere di scuse che le ha inviato nei scorsi mesi.

Il litigio e l'accoltellamento

Il 30 luglio dell'anno scorso Marino e Viassone avevano iniziato a discutere a causa della sparizione della loro gattina di quattro mesi, Sheila. La donna sospettava un coinvolgimento del marito, dato che tempo prima aveva ucciso un loro gatto. Lei voleva spiegazioni e poco dopo è scoppiata la lite. marino ha poi preso un coltello e colpito cinque volte Vassione, quattro delle quali in punti vitali all'addome e una meno profonda al collo.

A chiamare i carabinieri è stato lo stesso 56enne. All'arrivo dei militari, la donna era sul letto ricoperta di sangue.

Le condizioni della 53enne e le lettere di scuse

La 53enne era stata poi trasportata in ospedale, dove è rimasta ricoverata per 13 giorni in pericolo di vita. Marino è stato, invece trasferito nel carcere di Cremona. Da lì il 56enne ha scritto due lettere di scuse alla moglie, che però non lo ha mai perdonato.

Marino, che ha precedenti di polizia per droga, come la moglie aveva problemi di dipendenza dall'alcol. Anche quella sera avevano bevuto entrambi, ma per il giudice non era stato possibile affermare che avesse agito in stato di incapacità di intendere e volere, visto che aveva mantenuto “un certo grado di lucidità ed aderenza alla realtà, allertando le forze dell’ordine e i sanitari”.

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