Accoglie un bimbo disabile e salva i minori non adottabili: “Ci chiamano mamme matte, ma la gioia è tanta”
In un piccolo paese della Brianza c'è una casa affollata e festosa. Ci vive Viviana Bucciarelli, vicino al marito e ai due figli, di 14 e 8 anni. Una famiglia apparentemente come tante, che si porta però dentro un grande carico di fatiche e di soddisfazioni.
"La nostra storia di accoglienza – racconta Viviana a Fanpage.it – è iniziata con l'arrivo della nostra prima figlia, ormai dieci anni fa. Adottare per noi è sempre stato una forma di genitorialità assolutamente naturale, anche se per certi aspetti più faticosa".
Dare una possibilità a chi non ne ha
Passano alcuni anni e nasce il desiderio di allargare la famiglia: "Desideravamo un secondo bambino e abbiamo deciso di dare una possibilità a chi sembrava non averne". Quel qualcuno è Carmine, che arriva in casa di Viviana a tre anni. Carmine è un bambino con grave disabilità cognitiva, uno di quei bimbi ritenuti "non collocabili" dal tribunale.
Viviana è una pedagogista e, insieme alle amiche Emilia Russo, avvocata, e Karin Falcone, counselor, inizia a battersi proprio per quei minori che, per problemi fisici o mentali, rischiano di crescere in comunità senza l'affetto dei genitori.
Le "Mamme Matte"
Abbiamo creato un'associazione, M'aMa, anche della "Mamme Matte", perché quando abbiamo iniziato la gente ci diceva: "Ma siete matte? Non riuscirete mai a trovare una casa per quei bambini". E invece, dal 2015 a oggi, sono circa 200 i minori con bisogni speciali adottati grazie a M'aMa. Tra loro, appunto, Carmine.
"Quando ho letto la sua presentazione – ricorda Viviana – sembrava che stessi per accogliere un mostro a due teste, faceva davvero paura. Poi l'ho incontrato e ho visto che era solo un bambino".
Un bambino con bisogni speciali: "Appena arrivato da noi – spiega Viviana – Carmine non parlava proprio e ci chiedevamo se mai l'avesse fatto. Con tanta fatica i risultati sono arrivati e la sua prima parola è stata ovviamente ‘mamma'".
"Adesso – scherza Viviana – la pronuncia più o meno 12mila volte al giorno, provocandomi uno stress non indifferente, ma è proprio questo il bello di essere una ‘mamma matta': la gioia che arriva dai traguardi tanto sudati".
"Sono quelli – continua Viviana – che ti ripagano di tutte le giornate in cui la fatica è talmente tanta che pensi ‘chi me l'ha fatto fare?' ed è giusto dire che non è una passeggiata, è una scelta, che però rifarei mille volte".