Accensione riscaldamento in Lombardia 2024-25: date e orari in zona E
Tra qualche giorno potranno essere accesi i riscaldamenti a Milano. La città è tra quelle che rientra nella fascia climatica E. In questa fascia potranno essere tenuti accesi dal 15 ottobre al 15 aprile. Mentre nella fascia climatica F, possono essere accesi anche durante tutto l'anno.
Tutte le province della Lombardia in zona E: quando si accendono i riscaldamenti a Milano
A Milano, dopo un'ordinanza del sindaco Giuseppe Sala, gli impianti potranno essere accesi il 15 ottobre 2024 e verranno spenti il 15 aprile 2025. Potranno essere accesi per tredici ore e precisamente dalle 5 alle 23.
Quale sarà la temperatura massima per i riscaldamenti a Milano
La temperatura massima prevista è di 19 gradi centigradi più due gradi di tolleranza per tutti gli edifici. Sono esclusi quelli che si occupano di attività industriali, artigianali o simili. In questo caso il limite è previsto a 18 gradi centigradi con più 2 gradi in più di tolleranza.
Quando potranno essere accesi i riscaldamenti nelle altre province lombarde
Nella zona climatica E rientrano tutte le province lombarde: Sondrio, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia e Varese. A Sondrio i riscaldamenti sono stati già accesi il 3 ottobre. A Bergamo, per il momento, potrà essere acceso per sette ore al giorno. Potrà essere acceso per 14 ore al giorno solo dal 22 ottobre. Stessa cosa per la città di Brescia, Varese e Pavia. Anche a Lecco possono già essere accesi per sette ore al giorno. Si potrà passare a 14 ore dal 15 ottobre. A Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza, potranno essere accesi dal 15 ottobre.
Le multe e sanzioni per chi non rispetta le norme sui riscaldamenti a Milano
Come ogni anno, è necessario verificare lo stato dell'impianto prima dell'accensione. Inoltre è consigliato di provvedere con la manutenzione necessaria. Sono previste multe per chi non rispetta le norme. Stando a quanto stabilito dalle direttive europee, la sanzione può andare da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro. A queste possono essere aggiunte quelle del Comune o del condominio. In questo caso possono arrivare anche a 200 euro.