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Acampada pro-Gaza all’Università Statale di Milano, aperta un’inchiesta per occupazione abusiva

All’Università Statale di Milano sta andando in scena dal 10 maggio la “acampada” a sostegno del popolo palestinese. Per la Procura, quella messa in atto dagli studenti potrebbe essere un’occupazione abusiva.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di occupazione abusiva per la "acampada" che dal 10 maggio sta andando in scena nei luoghi dell'Università Statale. Gli studenti, ormai più di due settimane fa, hanno piantato un centinaio di tende a sostegno del popolo palestinese e per protesta al genocidio in corso a Gaza da parte di Israele. Il rettore Elio Franzini, che lo scorso 20 maggio si è confrontato con una delegazione universitaria per chiedere la cessazione dell'occupazione, ha incontrato insieme alla prorettrice Marilisa D'Amico il procuratore capo Marcello Viola nel suo ufficio a Palazzo di giustizia. Al momento, non risultano indagati.

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L'indagine per occupazione abusiva

La "acampada" è coordinata dai Giovani palestinesi di Milano, messa in atto contro la decisione del Senato Accademico che, avevano riferito, "non è stato in grado di condannare con fermezza il genocidio che stiamo vivendo sulla nostra pelle e sulla pelle dei nostri cari". A partire dal 10 maggio, altre "acampade" hanno avuto luogo in altre università milanesi, come Politecnico e Bicocca.

Tuttavia, "l'invasione di terreni o edifici" è indicato come reato di occupazione abusiva di immobili all'articolo 633 del Codice Penale. Per questo motivo, il procuratore Marcello Viola ha aperto un fascicolo d'indagine a riguardo a seguito della denuncia della stessa Università Statale.

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Il colloquio con il rettore e gli scontri

Una delegazione di studenti aveva incontrato lo scorso 20 maggio il rettore Franzini, il quale gli aveva chiesto di cessare l'occupazione e di attivarsi per pulire gli spazi interni. La richiesta, però, non è stata ascoltata.

Il giorno seguente, si è verificata anche una rissa tra gli studenti e un gruppo di militanti di Lotta Comunista. Ora, in seguito all'apertura del fascicolo, gli inquirenti procederanno con le identificazioni e le eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.

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