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Abusa per anni della sorellastra 12enne: “Se lo dici alla mamma vi ammazzo tutti”

Un 30enne è stato condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per le violenze commesse ai danni della sorellastra. L’uomo avrebbe abusato della ragazzina per due anni, sin da quando lei ne aveva solo 12.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 30enne residente in Brianza è stato condannato dalla Corte di Appello di Bologna a cinque anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l'uomo avrebbe abusato della sorellastra minorenne per due anni, sin da quando lei ne aveva solo 12. Inoltre, il 30enne l'avrebbe costretta anche a prendere la pillola, l'avrebbe spiata tramite i social e minacciata di morte.

Gli abusi nei confronti della sorellastra 12enne

La denuncia risale al settembre del 2021, quando la madre della ragazzina si è presentata ai carabinieri per denunciare le violenze. A commetterle era l'altro figlio avuto dalla donna in una precedente relazione. La 12enne aveva raccontato alla madre che il fratellastro più grande, originario del Sud America ma da tempo residente in Brianza, aveva abusato di lei in più occasioni.

Le prime volte, aveva spiegato la ragazzina, il 30enne si limitava ad accarezzarla. Poi, però, sono cominciati i rapporti completi, con il fratellastro che la tranquillizzava dicendo di amarla, ma minacciandola di morte qualora avesse parlato di quelle cose con i genitori: "Se glielo dici vi ammazzo tutti".

Il timore che i genitori potessero scoprire le violenze

Il 30enne, inoltre, avrebbe costretto la sorellastra a prendere la pillola anticoncezionale. In alcune occasioni, poi, l'avrebbe seguita durante le uscite della 12enne con i suoi amici, l'avrebbe spiata creando falsi profili social e l'avrebbe costretta a cancellare i messaggi che le inviava per paura che i genitori potessero capire cosa stava accadendo.

L'uomo è stato prelevato nei giorni scorsi dai carabinieri di Bellusco e condotto nel carcere di Monza per scontare la pena. La Cassazione, infatti, ha riconosciuto l'inammissibilità del ricorso presentato dai legali del 30enne rendendo così definitiva la condanna a cinque anni e quattro mesi.

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